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notizie

Costosissime e non sempre ok:
il rebus delle terapie geniche

Qual è il prezzo di una vita umana? Quanto costa assicurare a un neonato la possibilità che il suo collo regga la sua testa, permettendogli di vivere più a lungo del breve periodo (pochi mesi) che una malattia rara e crudele - l’atrofia muscolare spinale (o SMA) - gli potrebbe concedere, [...]Leggi tutto »

Pace fatta dopo le "battaglie"
per le cellule di Henrietta

Il primo agosto Henrietta avrebbe compiuto 103 anni, se non fosse scomparsa quando ne aveva solo 31, nel 1951. Ma i suoi eredi hanno scelto questa data simbolica per annunciare, dopo anni di battaglie legali, il raggiungimento di un accordo extragiudiziale, di cui non hanno rivelato i particolari, [...]Leggi tutto »

“Sì” accelerato per la pillola
anti-depressione post partum

I mass media di tutto il mondo hanno dato grande rilievo all’annuncio, da parte delle aziende Sage Therapeutics e Biogen, del via libera quasi definitivo alla prima pillola contro la depressione post partum, arrivato nei giorni scorsi da parte della Food and Drug Administration statunitense [...]Leggi tutto »

Carne coltivata in Svizzera: chieste le prime autorizzazioni

Con una decisione destinata a segnare una svolta, l’azienda israeliana Aleph Farms, da anni in prima linea nella ricerca sulla carne coltivata, ha rotto gli indugi e ha chiesto alla Svizzera (in particolare all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria, FSVO) la prima [...]Leggi tutto »

Tossici, ma ancora usatissimi:
la difficile sfida anti-PFAS

Li chiamano Forever Chemicals, cioè sostanze chimiche perenni, perché si disperdono nell’ambiente dalle migliaia di prodotti che le contengono, e lì restano virtualmente per sempre, essendo soggette a una degradazione quasi inesistente, a causa dei legami chimici molto forti che le [...]Leggi tutto »

Maxi-studio sul Long Covid:
ecco finalmente i "marcatori"

Il Long Covid, la sfuggente sindrome post-virale che, secondo le ultime stime, colpisce sei persone su cento tra coloro che hanno contratto il Covid, e che ha un’incidenza maggiore tra chi non si è vaccinato, tra chi è stato infettato da una variante omicron, e da chi ha avuto una o più [...]Leggi tutto »

Da Oxford al Ghana (via India) il nuovo vaccino anti-malaria

La lotta contro la malaria, malattia che ancora oggi miete ogni anno non meno di 600.000 vittime, la stragrande maggioranza delle quali sono bambini, potrebbe essere giunta a un punto di svolta, grazie a un vaccino chiamato R21/Matrix-M, frutto di tre decenni di studi, e pensato per essere [...]Leggi tutto »

Diagnosi precoce più vicina
per la malattia di Parkinson

La storia della malattia di Parkinson, grave forma di neurodegenerazione contro la quale, al momento, ci sono solo terapie che possono ridurre gli effetti dei danni cerebrali, senza rallentare la progressione, potrebbe essere a una svolta, grazie a una scoperta che ha origini lontane, e che [...]Leggi tutto »

Trovati due nuovi tasselli
nel “rompicapo” della SLA

Sono stati aggiunti due tasselli al complicato puzzle della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), malattia neurodegenerativa che si manifesta con una progressiva perdita dell’attività dei muscoli volontari, fino alla paralisi dei muscoli respiratori. Si sa che ciò è dovuto alla degenerazione [...]Leggi tutto »

Alzheimer, dubbi sui nuovi
anticorpi monoclonali

Le nuove terapie approvate contro la malattia di Alzheimer negli Stati Uniti, in Australia e in Giappone, a base di anticorpi monoclonali, sono state salutate da alcuni come la prima vera svolta nelle cure dopo decenni. Tuttavia, da molti altri esperti vengono invece considerate pericolose, [...]Leggi tutto »

Vaccino contro Candida auris,
il super-fungo che preoccupa

L’allarme si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, visti i numeri. Il fungo microscopico Candida auris, identificato nel 2009 in Asia per la prima volta e capace di infettare gli esseri umani, è - nella sua versione resistente a tutti i farmaci disponibili - in vertiginoso aumento negli [...]Leggi tutto »

Finalmente una terapia efficace
anche contro l’epatite Delta

C’è un’epatite virale più rara e meno nota delle più conosciute A, B e C, che tuttavia è anche una delle più gravi: quella chiamata Delta. Questo tipo di epatite porta più frequentemente delle altre verso l’evoluzione in fibrosi, cirrosi e poi, non di rado, in tumore e scompenso [...]Leggi tutto »



Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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