Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Approvato dalla FDA il primo di una nuova classe di terapie per la schizofrenia: il KarXT

Per la prima volta dopo molti anni, la Food and Drug Administration statunitense dà il via libera a una terapia contro la schizofrenia basata su un meccanismo d’azione nuovo. KarXT (questa la denominazione del principio attivo, il cui nome commerciale è Cobenfy) agisce infatti indirettamente sul neurotrasmettitore più coinvolto nella malattia, la dopamina, e non su di essa, come fanno le molecole classiche. Ci riesce intervenendo su un altro neurotrasmettitore, l’acetilcolina, e attivandone i recettori chiamati muscarinici e, nello specifico, il sottotipo M1. Quando questi sono attivati, infatti, il rilascio di dopamina diminuisce e, con esso, si attenuano alcuni dei sintomi principali quali le allucinazioni o il senso di sdoppiamento. Il farmaco non è del tutto nuovo; era stato studiato già negli anni novanta come xanomelina, anche per l’Alzheimer (l’acetilcolina è il neurotrasmettitore più compromesso nelle demenze), ma era stato poi abbandonato a causa degli effetti collaterali, a carico soprattutto dell’apparato gastrointestinale (tra essi: la nausea, la stipsi, e poi l’acquisto di peso, la sedazione, le difficoltà di movimento e altri). In seguito però sono stati fatti studi su una possibile combinazione con una seconda molecola, che potesse tenere sotto controllo proprio questi effetti, e rendere così il farmaco tollerabile. Si è giunto così al trospium, e alla sua combinazione con la xamomelina, cioè a KarXT, messa a punto da un’azienda chiamata Karuna Therapeutics di Boston. In due studi pubblicati nei mesi scorsi, la combinazione, sperimentata su 256 e su 400 pazienti si è rivelata in grado di attenuare molto i sintomi psicotici senza dare gli effetti collaterali tipici dei farmaci classici. Peraltro, alcuni dei disturbi gastrointestinali sono scomparsi dopo un paio di settimane di uso. Si sono visti anche importanti benefici cognitivi, almeno stando ai dati preliminari, fatto che potrebbe farla rivalutare anche nell’Alzheimer.

Gli aspetti meno positivi sono il fatto che i pazienti devono assumere KarXT due volte al giorno, ed è noto che questo può provocare l’abbandono della terapia. Inoltre, il costo è rilevante: negli Stati Uniti si parla di circa 22.500 dollari all’anno (1.850 al mese), giustificati probabilmente anche dal fatto che l’azienda che lo produce, la Bristol Meyers Squibb, ha comprato la Karuna per una cifra astronomica: 14 miliardi di dollari. 

Altre aziende stanno cercando di mettere a punto molecole che agiscano sullo stesso circuito e che costino meno e una di esse, la emraclidina, che agisce su un altro sottotipo di recettore muscarinico (l’M4), è già nelle prime fasi delle sperimentazioni cliniche.

Se KarXT manterrà le promesse, potrebbe essere il primo di una nuova classe di antipsicotici, molto efficaci, anche sull’aspetto cognitivo e con pochi effetti collaterali. La potenziale platea di pazienti è molto ampia, perché gli antipsicotici sono impiegati in diverse condizioni psichiatriche, e anche per questo sarà indispensabile giungere a prezzi più sostenibili.


Data ultimo aggiornamento 8 ottobre 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA