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Allergie nei bambini: ecco i centri più avanzati

Il fenomeno è in aumento e circa il 30% dei piccoli nei Paesi industrializzati è affetto da problemi allergici. Tra le cause, lo stile di vita e l’inquinamento. Ecco una guida per curare questi disturbi nei centri d’eccellenza d’Europa

di Emanuela Di Pasqua

Quando si parla di allergie si parla automaticamente di ipersensibilità. Infatti in presenza di questi disturbi il sistema immunitario reagisce eccessivamente al contatto con una sostanza estranea di per sé innocua, mostrandosi ipersensibile alla sua presenza. Negli allergici questa arma di difesa, normalmente deputata a proteggere l’organismo da agenti patogeni quali virus, batteri, funghi e parassiti, reagisce a sostanze come il polline o la polvere, scatenando i sintomi tipici di un’infiammazione: secrezione nasale, lacrimazione degli occhi, arrossamenti e rigonfiamenti della pelle, tosse, starnuti e difficoltà repiratorie.

Attualmente in Europa le allergie colpiscono non solo gli adulti, ma anche un’alta percentuale di bambini, manifestandosi in modi molto diversi e spaziando dalle forme alimentari all’asma, dall’eczema alla febbre da fieno. Abbiamo chiesto a Gian Vincenzo Zuccotti, professore ordinario di Pediatria all’Università di Milano, di fare il punto su alcuni dei punti caldi della questione, dai motivi della crescente diffusione di questi disturbi alla definizione esatta del termine "allergia", per finire con le terapie più diffuse. Ecco cosa ne è emerso.

Da anni si assiste a un aumento galoppante delle allergie: si calcola che, nei Paesi industrializzati, una persona su 5 sia allergica. Fra gli adolescenti questa percentuale sale fino al 25-30%. Quali sono i reali motivi?

«Il rapido incremento delle allergopatie è dovuto a diversi fattori di tipo ambientale, in particolare alle mutate condizioni igienico-sanitarie nei Paesi industrializzati, meno probabilmente a fattori di tipo genetico, che richiederebbero molto più tempo per manifestarsi.

L’ormai nota Hygiene Hypothesis (formulata nel 1989 e poi via via modificata fino alla sua estensione alle malattie autoimmuni nel 2002) sostiene che, a causa della riduzione degli stimoli microbici (per e migliorate condizioni igieniche) alcune componenti del sistema immunitario umano – in particolare i linfociti Th2 – risultino meno controllate e quindi più attive. Bisogna registrare, inoltre, l’aumentata esposizione ad allergeni indoor (animali domestici, tappezzeria-tendaggi in cui abbondano acari, esposizione a farmaci fin dai primi mesi di vita, allergeni alimentari) e outdoor (ad esempio i pollini dell’ambrosia, le cui concentrazioni nell’aria sono aumentate negli ultimi 15-20 anni).

Infine l’esposizione, anche passiva, al fumo di tabacco, l’inquinamento cittadino veicolare ed industriale sono responsabili di continue sollecitazioni infiammatorie a carico delle mucose respiratorie, che fungerebbero da trigger (grilletto) della risposta immunologica di tipo allergico».

Qual è la linea di demarcazione tra allergia e intolleranza?

«Le reazioni allergiche sono reazioni immunomediate (da anticorpi di classe E o da linfociti). Le intolleranze (ad alimenti, conservanti, additivi), benché possano essere clinicamente simili alle reazioni allergiche, non sono causate da un meccanismo immunologico, ma da meccanismi di tipo metabolico (l’intolleranza al lattosio, ad esempio, è dovuta alla carenza di un enzima digestivo)».

La ricerca ha permesso tanti passi avanti: da combinazioni di farmaci più sicuri rispetto al passato, all’immunoterapia con il vaccino sublinguale, dall’uso ottimale degli anti-istaminici ai nuovi trattamenti con anticorpi anti-IgE. Quali sono i tipi di terapia più diffuse ed efficaci?

«Innanzitutto le terapie antiallergiche si distinguono in sintomatiche e causali. Anti-istaminici, antileucotrienici e cortisonici sono farmaci sintomatici, in quanto si limitano ad alleviare i sintomi, inibendo il rilascio di sostanze scatenanti le reazioni allergiche, ma non sono in grado di “curarne” la causa. L’immunoterapia specifica sublinguale è invece una terapia causale, in grado cioè di provocare modificazioni immunologiche persistenti. E’ una terapia efficace, ma deve essere prescritta da medici specialisti e deve essere assunta con regolarità dal paziente. Nulla vieta che entrambe le terapie vengano utilizzate insieme per ottenere un effetto sinergico e complementare.

L’omalizumab, anticorpo monoclonale anti IgE, è invece un farmaco che viene riservato a un numero limitato e ben selezionato di pazienti, affetti da asma IgE mediata (o affetti da una particolare forma di orticaria, detta cronica spontanea) e che rispondano a precise caratteristiche. E’ quindi ancora una terapia di nicchia, non prescrivibile a bambini di età inferiore a 6 anni. Il trattamento, che ha un costo molto elevato, va protratto a tempo indeterminato; sembra che la sospensione del trattamento comporti una progressiva riduzione degli effetti favorevoli dopo 8-12 settimane dall’interruzione della terapia. Altre indicazioni (dermatite atopica, rinite allergica) sono in fase di studio».

Ecco alcuni dei centri di eccellenza pediatrici in Europa:

Ginevra (Svizzera) – HUG

Il reparto di allergologia pediatrica dell’Ospedale Universitario è il più avanzato del Paese. Si occupa di allergie respiratorie, stagionali, ai farmaci, agli acari e cutanee, con particolare attenzione alla desensibilizzazione, per ristabilire una tolleranza del sistema immunitario del bambino alla sostanza alla quale è allergico, e la prevenzione delle allergie nel neonato.

Losanna (Svizzera) - Centre Hospitalier Universitaire Vaudois (CHUV)

L’Unità di immuno-allergologia pediatrica del CHUV, uno dei cinque ospedali universitari svizzeri, fa attività clinica oltre che di ricerca. Quest’ultima cè oncentrata sulle allergie alimentari.

Zurigo (Svizzera) – Ospedale infantile universitario

Il reparto di Allergologia tratta ogni sorta d’allergia. Le specialità sono l’anafilassi e l’epidemiologia.

Southampton (Gran Bretagna) - Southampton General Hospital

Ospedale Universitario, Divisione di Ricerca sulle Allergie e le Malattie Infiammatorie.

Da questo centro, importante sia a livello di ricerca che di cura, sono usciti molti grossi nomi nel campo dell’allergologia. La ben nutrita squadra di ricercatori della Divisione si occupa di indagare i meccanismi delle allergie a livello respiratorio, cutaneo e gastrointestinale. Particolare attenzione è rivolta ai settori della rinite allergica, delle dermatiti da contatto e dell’allergia ai farmaci. Ha una delle poche unità dedicate ai bambini del Paese, con particolare attenzione a quelli che soffrono di allergie multiple e gravi. Tutti i test per la valutazione delle allergie vengono effettuati alla prima visita e i bambini vengono seguiti nella crescita da professionisti specializzati a trattare con i piccoli.

Londra (Gran Bretagna) – Assistenza sanitaria pediatrica Evelina

Il Servizio allergie infantili è un punto d’eccellenza di questo ospedale per bambini che fa parte dell’Ospedale Guy’s and St Thomas’, ed è integrato all’unità clinica e accademica dell’Ospedale St Thomas, vicino a Waterloo. Il più grande in Europa nel suo genere, si occupa ad ampio raggio di allergie e mette molta attenzione all’avvicinamento del paziente pediatrico, con un approccio olistico, di attenzione all’individuo e lavoro di squadra.

Londra (Gran Bretagna) – St Mary’s Hospital

La Clinica delle Allergie è la più antica del Paese, e offre uno dei servizi più completi. E’ specializzata nell’immunoterapia, o terapia desensibilizzante, che consiste nella somministrazione al soggetto allergico di dosi crescenti di allergene (come pollini e acari) e previene il peggioramento dell’allergia.  Il servizio pediatrico è uno dei pochi del Paese a offrire cure per tutti i tipi di problematiche di tipo allergico e respiratorio, con particolare esperienza nel campo di allergie multiple e complesse. L’approccio è multidisciplinare e prevede il supporto ai pazienti e alle famiglie.

Padova (Italia) -  Azienda Ospedaliera - Università di Padova

Del Dipartimento per la Salute della Donna e del Bambino fanno parte sia il Servizio di pneumologia pediatrica che il Centro di Specializzazione Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e Intolleranze Alimentari. Quest’ultimo oltre a essere un importante polo di ricerca è settato per una presa in carico globale del paziente, dalla diagnosi (inclusi accertamenti ematochimici, endoscopici, breath test per il lattosio e così via) alla cura. Oltre alla sorveglianza nutrizionale sono previsti valutazione e colloqui psicologici sia individuali che di gruppo per ragazzi e nuclei familiari.

Il Servizio di pneumologia pediatrica si occupa di  malattie respiratorie acute e croniche dell’infanzia incluse le broncodisplasie.

Quello di Padova è probabilmente il centro dall’offerta più completa nel Paese.

Roma (Italia) – Ospedale Bambin Gesù

Il reparto è specializzato in allergie alimentari, in particolare quelle gravi. Effettua diagnosi, trattamento e cura, anche con interventi di induzione della tolleranza (desensibilizzazione alimentare) verso i più comuni cibi (come latte vaccino, uovo e pesce) e formulazione di diete ipoallergeniche o di esclusione. Tratta con successo anche allergie al veleno di insetti e a farmaci, procedendo anche alla desensibilizzazione di bambini sensibili ad antibiotici o vaccini che risultino indispensabili alla cura della loro malattia specifica.

Genova (Italia) – Istituto Gaslini

La competenza principale dell’Unità Operativa a indirizzo pneumologico e allergologico di questo ospedale per bambini d’eccellenza è quella respiratoria. Qui si trattano infatti le manifestazioni respiratorie delle malattie allergiche (asma e rinite allergica).

L’unità si occupa anche di allergie agli alimenti, a farmaci e ad anestetici, ed effettua test di provocazione per gli alimenti e desensibilizzazione agli alimenti. Non si occupa invece di allergie causate da imenotteri.

Firenze (Italia) – Azienda Ospedaliera-Universitaria Meyer

Il Servizio Allergologia dell’Ospedale dei bambini di Firenze è focalizzato soprattutto sulle allergie alimentari, ma tratta anche quelle da lattice, da farmaci e da veleno di imenotteri. Cura rinite, congiuntiviti, inite e congiuntivite, cheratocongiuntivite "vernal", asma bronchiale e bronchite asmatiforme, tosse ricorrente e cronica, dermatite atopica e orticaria, anafilassi.

Parigi (Francia) – Ospedale universitario Necker

Il grande servizio di Pneumologia e Allergologia pediatrica accoglie bambini da 0 a 15 anni con patologie respiratorie e allergiche. Sostiene anche il Centro di malattie respiratorie rare del bambino. Mette a disposizione dei pazienti psicologi e un assistente sociale.

Barcellona (Spagna) – Ospedale materno-infantile Sant Joan de Déus

Il reparto di Allergologia e Immunologia si occupa di immunodeficienze primarie e secondarie e di tutte la manifestazioni allergiche. Eccelle nella diagnostica delle allergie alimentari. E’ il solo centro del Paese che effettua la pletismografia, metodica densiometrica fondata sulla misurazione delle variazioni di pressione e di volume che permette di diagnosticare le malattie polmonari. La struttura è pensata in funzione del bambino, che può avere una camera singola con letto per un genitore.

Madrid (Spagna) – Ospedale universitario Infanta Sofia

La struttura si occupa di tutte le allergie, sia negli adulti che nei bambini: respiratorie, alimentari, a medicinali, ai veleni degli imenotteri, cutanee. Il personale infermieristico si occupa di educazione sanitaria individuale e di gruppo.

Valencia (Spagna) – Ospedale Universitario La Fe

Un dipartimento molto completo e aggiornato, che offre diagnostica e cura per anafilassi, allergie alimentari, al lattice, respiratorie, ai veleni, ai farmaci, dermatiti, orticaria e angioedema, angioedema ereditario. Pratica immunoterapia e trattamento con Xolair. Offre servizi quali app per smartphone sugli allergeni, consultazione online, notizie e dati.

Berlino (Germania) – Charité - Universitätsmedizin

Il Centro di Allergie del Charité fa parte di uno dei più grandi ospedali universitari del continente. E’ un centro interdisciplinare di ricerca sperimentale e clinica che offre trattamenti per una gamma completa di patologie di tipo allergico; uno dei partner è la Clinica di Pediatria di Pneumologia e Immunologia. Il Centro Allergie dei Bambini tratta tutte le forme di malattie respiratorie acute ecroniche nei neonati, bambini e adolescenti. Inoltre si occupa di dermatite atopica, anafilassi, rinocongiuntivite, allergie alimentari, allergie da veleno degli insetti e orticaria cronica e acuta.

Monaco (Germania) - Policlinico Pediatrico Universitario Ludwig Maximilian

L’ospedale pediatrico dell’Università Ludwig Maximilian fa parte di una delle istituzioni leader in Europa nella ricerca medica che dedica molti studi alla genetica delle allergie. Il reparto dedicato all’allergologia si occupa di tutte le possibili forme allergiche, dalla rinite allergica alle dermatiti atopiche, dalle allergie alimentari a quelle agli imenotteri, ma la sua specialità è il trattamento dell’asma, con un gruppo di ricerca focalizzato sull’epidemiologia e l’identificazione dei fattori di rischio e di protezione, genetici e ambientali, nell’asma e nelle allergie infantili.

Stoccolma (Svezia), Ospedale Universitario Karolinska

Il rinomato Ospedale infantile Astrid Lindgren ha una Clinica per le Allergie con sedi a Solna e Huddinge, che rappresentano insieme il più grande centro di cura di tipo allergico per bambini e adolescenti del Paese, con uno staff multidisciplinare che include fisioterapisti e psicologi. L’Ospedale Universitario Karolinska si distingue inoltre nella ricerca nel campo delle allergie.

Goteborg (Svezia), Ospedale Universitario Sahlgrenska

L’ospedale infantile Regina Silvia fa parte dell’Ospedale Universitario Sahlgrenska, il più grande ospedale  pediatrico svedese – e uno dei più completi nell’offerta a livello europeo per bambini da 0 a 18 anni. Ha un’unità specializzata in allergie e asma, e cura  eczemi e orticarie.

Helsinki (Finlandia) - Ospedale Dermatologico e Allergologico Universitario. HUCH

L’ospedale offre un dipartimento per adulti e uno per bambini, dedicati alla ricerca e alla cura nel settore dell’allergologia (soprattutto dermatologica e respiratoria). Il reparto pediatrico è specializzato nel trattamento degli eczemi atopici nei bambini di tutte le età. Si curano inoltre con successo allergie alimentari, asma e altri disturbi di tipo allergico.

Groninga (Olanda) – Centro Medico Universitario

L’Ospedale dei bambini si occupa di allergie e di asma, organizzando anche corsi bisettimanali per piccoli pazienti. Per i bambini con più di due malattie allergiche come l’eczema, asma, febbre da fieno e allergie alimentari c’è una clinica multidisciplinare che unisce le sottosezioni di pneumologia e allergologia del Dipartimento di dermatologia.

Rotterdam (Olanda) – Policlinico del Bambino Haven

L’Allergologia è una delle specialità di questa emanazione dell’ospedale Erasmus, i cui Dipartimenti di Pediatria e Allergologia/Pneumologia collaborano con l’ambulatorio clinico.

Altri centri d’interesse:

Losanna, Ospedale dell’Infanzia
Stoccolma, Ospedale per Bambini e Adolescenti Sachs
Madrid, Ospedale Severo Ochoa
Turku, Finlandia, Ospedale Universitario
Bonn, Ospedale St. Marien
Montpellier, Centro ospedaliero universitario regionale

Link utili:

Centro Allergie Svizzera
Associazione Asma&Allergie Francia
Associazione per la ricerca sull’allergia e l’asma, Italia
Fondazione Stallergenes
Atlante globale delle allergie
Accademia europea delle Allergie e dell’Immunologia clinica

Data ultimo aggiornamento 30 giugno 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: allergie, antistaminici, omalizumab



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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