OSTEOPOROSI
Per proteggere le ossa dai danni dell’età bisogna mangiare prugne (secche o fresche)
Le prugne, secche o fresche, sembrano esercitare uno specifico effetto protettivo sulle ossa. Negli ultimi anni, infatti, sono stati pubblicati diversi studi che mettono in relazione il consumo regolare con un’azione anti-osteoporosi, per esempio per quanto riguarda l’anca. E ora la ricerca pubblicata su Osteoporosis International da un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania conferma l’associazione, con una metodologia particolarmente convincente. In essa infatti 235 donne in menopausa, dell’età media di 62,1 anni, sono state invitate a non mangiare prugne, oppure a mangiarne circa 50 grammi (da quattro a sei al giorno), o cento grammi al giorno per un anno. Dopo sei mesi dall’inizio e alla fine dell’anno gli autori hanno controllato la tibia, sia per quanto riguarda la densità ossea, che dà un’idea generale dell’indebolimento eventuale, sia per la struttura dell’osso, parametro assai più significativo, ma di solito non controllato perché comporta la necessità di effettuare una specifica TAC. Alla fine è emerso che le donne che avevano consumato 50 grammi di prugne avevano avuto un beneficio, maggiore anche di quello di coloro che erano state destinate al gruppo dei 100 grammi, perché queste ultime avevano in parte abbandonato la sperimentazione: un etto di prugne al giorno è probabilmente eccessivo.
Le prugne sono piene di antiossidanti, polifenoli, sali minerali tra i quali il boro e il potassio, e di vitamina K. L’effetto sullo scheletro è probabilmente dovuto a una combinazione delle azioni sull’osso e di quelle sul microbiota intestinale, confermate anche dai benefici sull’intestino. Inoltre hanno un basso indice glicemico, se non vengono aggiunti zuccheri, e sono ricche di fibre. Lo studio è stato finanziato da un’associazione di produttori, ma effettuato da ricercatori universitari, e ne conferma altri simili pubblicati da altri gruppi.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 9 luglio 2024
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