SPERIMENTAZIONE
Nanoparticelle di glutine
per frenare la celiachia

di Agnese Codignola
Una nuova tecnica potrà aiutare in futuro i celiaci a scegliere i cibi senza troppe limitazioni. Di cosa si tratta? È un sistema di incapsulazione di nanoparticelle di glutine, che è stato messo a punto dai ricercatori della Northwestern University di Evaston (USA) e ha dato ottima prova di sé nei primi test sull’uomo, i cui risultati sono stati presentati recentemente alla United European Gastroenterology Week conference svoltasi a Barcellona, in Spagna.
Come funziona? Le nanoparticelle (cioè particelle piccolissime, nell’ordine dei miliardesimi di metro) vengono racchiuse in una capsula biocompatibile e poi iniettate nel sangue; una volta in circolo, vengono identificate come sicure (perché, appunto, inserite nella capsula) e “mangiate” dalle cellule del sistema immunitario deputate alla rimozione delle particelle estranee, i macrofagi. In questo modo il sistema immunitario viene educato a non reagire e, nei contatti successivi con il glutine, non scatena la reazione infiammatoria tipica della celiachia. Nei test presentati dai ricercatori americani, un gruppo di celiaci è stato trattato per una settimana con capsule contenenti la proteina principale del glutine, la gliadina, e poi alimentati anche con glutine per 14 giorni. Alla fine è risultato che queste persone hanno avuto una reazione immunitaria inferiore del 90% rispetto a quella dei celiaci non trattati con questo sistema sperimentale.
La tecnica, chiamata CNP-10, è particolarmente interessante perché potrebbe essere utilizzato anche per curare altre malattie autoimmuni di cui si conosca la proteina scatenante: per esempio, nella sclerosi multipla, incapsulando la mielina, oppure nel diabete di tipo 1, focalizzandosi sull’insulina.
Altre sperimentazioni, naturalmente, saranno necessarie, ma questa tecnica ha comunque già ottenuto una procedura di valutazione accelerata da parte della Food and Drug Administration (FDA): l’ente che, negli Stati Uniti, controlla i farmaci.
Data ultimo aggiornamento 29 ottobre 2019
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