PATOLOGIE EMERGENTI
Un nuovo vaccino, un farmaco e un batterio:
il virus della dengue ha i giorni contati?

Buone notizie per la lotta alla dengue, la malattia veicolata dalla zanzara Aedes aegypti un tempo diffusa solo nelle zone tropicali, ma che sta espandendo il suo areale anche a climi un tempo molto più freddi, facendo registrare ormai anche casi endogeni (cioè in persone che non hanno viaggiato in zone a rischio) anche in Europa e Nordamerica.
Nelle scorse settimane, infatti, l’Organizzazione Mondiale della sanità ha raccomandato un vaccino, dopo che sono stati resi noti i risultati dello studio condotto su 28.000 bambini, per bambini dai sei ai 16 anni, sottoposti a due iniezioni distanziate di tre mesi.
Ma le novità non finiscono qui. I virologi della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno somministrato a dieci volontari sani un nuovo farmaco orale chiamato JNJ-1802 e, dopo cinque giorni, li hanno infettati con una forma di virus non pericolosa, in un tipo di test chiamato human challenge. Nei giorni seguenti e fino a 85 giorni dopo l’infezione, sei di loro non mostravano alcun segno di virus né di reazione immunitaria, a riprova del fatto che l’antivirale aveva impedito la replicazione, come atteso. I test proseguono, ma se tutto andasse per il meglio presto ci potrebbe essere un nuovo antivirale, e sarebbe il primo nato specificamente per questo virus.
Infine, sono ottimi i risultati dei test in corso in Colombia nell’ambito del World Mosquito Program (WMP), che da alcuni anni introduce, nelle zone a rischio più alto, zanzare infettate dal batterio Wolbachia, che compete con il virus della dengue e zika e rende la trasmissione di queste ultime molto meno efficiente, oltyretutto trasmettendosi da una generazione di zanzare alla successiva. Nelle zone in cui le zanzare infette sono state introdotte a partire dal 2015, l’incidenza della dengue è scesa del 94-97%. Si attendono ora i risultati delle sperimentazioni fatte in Indonesia, Brasile, Australia e Vietnam, ma come ha sottolineato Nature, questo approccio si sta rivelando estremamente efficace e potrebbe fare la differenza, soprattutto nei paesi più poveri dove acquistare farmaci e vaccini può essere complicato.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 1 novembre 2023
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