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La ginnastica in acqua è imbattibile nel contrastare il mal di schiena cronico

Per combattere il mal di schiena cronico, la ginnastica mirata eseguita in acqua è più efficace degli esercizi specifici effettuati in palestra. E questo probabilmente perché, oltre a tutti i benefici derivanti dal minore peso del corpo in acqua, il contatto con il mezzo liquido ha effetti psicologici che contrastano le cause appunto psicologiche del dolore cronico, sempre presenti o quasi.

La potenza dell’acquagym è stata confermata in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista del gruppo Nature Scientific Reports, condotto dai ricercatori della Concordia University di Montreal, in Canada. In esso una trentina di persone con mal di schiena cronico sono state invitate a seguire, per dieci settimane, due volte alla settimana, un programma di acquagym oppure uno standard, in entrambi i casi con esercizi mirati a rinforzare la muscolatura della schiena. A tutti è stata effettuata una risonanza magnetica all’inizio e poi alla fine del programma, e tutti sono stati invitati a rispondere a domande sulla qualità di vita, il tono dell’umore, le paure, la depressione, la qualità del sonno e così via.

I partecipanti che avevano preso gruppo alla ginnastica in acqua hanno avuto un aumento superiore della massa muscolare della schiena rispetto agli altri, anche se a livello lombare - il più coinvolto nel dolore - l’effetto è stato più modesto. Ma, soprattutto, hanno avuto un incremento più rilevante della forza dei muscoli lombari. Inoltre hanno avuto un miglioramento generale della qualità di vita, dell’ansia, del sonno e così via che i controlli non hanno avuto se non in misura minore.

In mare o in piscina, d’estate ma anche nelle stagioni fredde (al coperto), la ginnastica in acqua è un toccasana per la schiena, e per l’umore.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 25 luglio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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