FARMACOLOGIA
Un’alga bruna contiene un principio attivo potenzialmente efficace contro il Parkinson

Un’alga bruna, la Ecklonia cava, potrebbe fornire una terapia protettiva nei confronti della morte delle cellule nervose tipica del morbo di Parkinson, grazie alla concentrazione di antiossidanti presenti. L’ipotesi arriva dal Giappone, dove i ricercatori dell’Università di Osaka hanno effettuato una serie di test su modelli animali alimentati con estratti di ecklonia cava oppure con la dieta abituale per una settimana, e poi trattati con una molecola che danneggia i neuroni, il rotenone. Come riferito su Nutrients, gli animali che avevano assunto l’alga hanno mostrato performance migliori in due tipi di test che misurano la mobilità, a conferma della protezione esercitata dall’Ecklonia sui neuroni che regolano il movimento. Volendo capire meglio, i ricercatori hanno poi condotto altri esperimenti, e hanno così dimostrato che gli antiossidanti riescono a contrastare le specie reattive derivate dall’ossigeno che danneggiano le cellule nervose e, in questo modo, a prevenire la neurodegenerazione tipica del Parkinson. Inoltre, anche la mucosa intestinale mostra segni di miglioramento. Occorreranno altri test prima di passare all’uomo, ma le alghe si confermano sempre di più fonti di possibili terapie, oltreché di nutrienti nobili, e di molto altro.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 24 ottobre 2024
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