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Spesso i genitori che rifiutano il latte vaccino cercano informazioni nel posto sbagliato

Molti genitori di bambini con meno di 5 anni desiderano dare al proprio figlio latte diverso da quello di mucca, per lo più senza una motivazione fondata, e inseguendo mode che negli ultimi anni si sono diffuse sempre di più. Ma, ciò che è peggio, è che più della metà cerca informazioni in siti e blog tenuti da persone che non hanno alcuna preparazione medica, nutrizionale o scientifica, che pubblicano consigli privi di qualunque base scientifica, che possono diventare anche pericolosi per la salute del bambino.
L’allarme arriva da uno studio presentato al meeting annuale dell’American Association of Pediatrics dai ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, che hanno analizzato dettagliatamente 145 blog per genitori con bambini di età inferiore ai 5 anni dove si parla di alternative al latte vaccino, e scoperto che il 47% dei blogger non aveva alcun tipo di preparazione specialistica. Degli altri, il 32% era un nutrizionista o un dietista, il 12% un medico o un infermiere, il 5% un terapeuta olistico e il 4% un ricercatore. Alcuni di essi (14), poi, consigliavano di fare in casa il proprio latte vegetale e in due casi affermavano che questa era la scelta migliore come alternativa al latte vaccino: un’affermazione assurda e non supportata da alcuna prova, che non tiene conto del fatto che questi latti sono poveri, dal punto di vista nutrizionale, e quindi, soprattutto nelle formulazioni per bambini, contengono sempre aggiunte misurate con estrema precisione di minerali, vitamine e altro, per fornire al bambino tutto ciò di cui ha bisogno durante la crescita.
Quanto alle raccomandazioni, il più consigliato è risultati essere il latte di soia, che però contiene fitoestrogeni, indicato dal 37% dei blogger, seguito dal latte di piselli (17%), mentre i genitori affermano di preferire anch’essi il latte di soia (nell’87% dei casi), ma anche quello di mandorle (79%), o quello di riso (65%). Tutto ciò – hanno commentato gli autori – dimostra che c’è un grande bisogno di informazioni corrette, e di ribadire che nessuno di questi prodotti si avvicina neppure un po’ alla ricchezza nutrizionale del latte di mucca, preziosa per il bambino.
I pediatri e i nutrizionisti infantili - concludono - dovrebbero riempire il vuoto educativo, e farlo anche attraverso gli stessi mezzi oggi occupati da ciarlatani che possono (involontariamente) arrecare danni seri ai bambini.
I genitori, dal canto loro, dovrebbero sempre verificare la competenza di chi dà loro consigli, soprattutto quando in ballo c’è la salute dei propri figli.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 31 ottobre 2023
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