ASTROMEDICINA
Quando si è in orbita si perdono il desiderio e il gusto di mangiare. Ora si sa perché

Gli astronauti non riescono quasi mai a gioire dei pasti. Da quando esistono le missioni, quasi sempre chi rimane in orbita riferisce la perdita di appetito e la difficoltà di alimentarsi, e non solo per la qualità particolarissima dei cibi a disposizione. La disappetenza, tuttavia, può rappresentare un ostacolo non indifferente al benessere degli astronauti, e arrivare a comprometterne le attività o a causare carenze nutrizionali. Per questo i ricercatori della Royal Melbourne Institute of Technology (RMIT) University di Melbourne, in Australia, hanno voluto vederci più chiaro, e hanno condotto una serie di test in un simulatore che riproduce le condizioni della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Come illustrato sull’International Journal of Food Science & Technology, hanno chiesto a 54 persone sane, che non avevano mai sofferto di vertigini o di cinetosi (mal d’auto e simili), di età compresa tra i 18 e i 39 anni, di rimanere nel simulatore, le hanno esposte a oli essenziali di mandorla, limone e vaniglia, hanno verificato che cosa affermavano di percepire. Il risultato è stato che mandorla e vaniglia erano percepite con maggiore intensità, mentre il limone era rimasto invariato. La molecola che provocava il cambiamento era la benzaldeide, molto presente nei cibi. L’aumento di intensità potrebbe essere dovuto anche al fatto che, in condizioni di microgravità o di assenza di gravità, i fluidi corporei non sono distribuiti come sulla Terra ma tendono ad andare anche nel cervello, causando sinusiti e congestioni che gli astronauti conoscono molto bene, ma che inficiano anche gusto e olfatto. Inoltre, hanno sottolineato gli autori, anche il senso di solitudine influisce sul gusto e sull’appetito. Le informazioni raccolte potrebbero ora contribuire a studiare pasti più adatti agli astronauti, personalizzando il più possibile l’offerta e tenendo conto di quanto osservato nel simulatore, in modo che ogni pasto diventi un’occasione di gioia, e non solo uno dei compiti da assolvere (faticosamente).
A.B.
Data ultimo aggiornamento 22 luglio 2024
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