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L’inquinamento anticipa le mestruazioni
e fa aumentare molto il rischio di Parkinson

L’inquinamento, specie quello da polveri sottili, è stato associato all’aumento del rischio di sviluppare diverse malattie quali quelle polmonari, le demenze e alcuni tipi di tumore. Ora alla lista va aggiunto il Parkinson, così come un’anticipazione del menarca (la prima mestruazione) per le ragazze. Giungono infatti a queste conclusioni due studi pubblicati a pochi giorni di distanza, entrambi condotti negli Stati Uniti, che hanno messo in relazione la presenza di polveri sottili con i due fenomeni.

Nel primo, pubblicato su Neurology dai ricercatori della Washington University di Saint Louis, il luogo di residenza dei circa 90.000 malati di Parkinson presenti negli elenchi del sistema sanitario pubblico Medicare (su 22 milioni di persone presenti) è stato confrontato con la presenza di PM2,5 (il particolato con diametro inferiore o uguale a 2,5 micron). Il risultato è stato che l’incidenza aumenta significativamente nelle aree dove sono presenti più collegamenti autostradali o più insediamenti industriali, e quindi dove l’inquinamento è più elevato, in particolare per la presenza di polveri sottili. In alcune zone come l’Ohio il rischio è del 19% superiore a quello del resto del paese, e l’aumento è addirittura del 56%, se l’incidenza è confrontata con quella delle aree meno inquinate, molte delle quali si trovano nella metà occidentale del paese. La zona migliore, non a caso, è quella delle Montagne Rocciose. Inoltre, ovunque la relazione è lineare: più PM2,5, più Parkinson.

Il secondo studio, pubblicato su Environmental Health Perspectives dai ricercatori delle Università di Harvard ed Emory, è stato invece effettuato su un campione di 5.200 bambine e ragazze figlie delle infermiere che avevano preso parte a un grande studio di popolazione, quello appunto delle infermiere, seguite dal 2004 a oggi, che all’età del reclutamento avevano tra i 10 e i 17 anni. Anche in questo caso, l’anticipazione del ciclo – in media giunto a 12,3 anni, è risultata strettamente associata con il luogo di residenza già della madre durante la gravidanza, e poi della bambina di tutta l’infanzia, e l’effetto si è visto sia con le PM2,5 che con le PM10, caratterizzate da un diametro più grosso.

L’anticipazione del menarca è un fenomeno che è diventato sempre più evidente, negli ultimi 50 anni, soprattutto nei paesi più industrializzati, e per il quale non esiste ancora una spiegazione chiara. Secondo gli autori, il particolato agirebbe da distruttore endocrino, e anche se sarà necessario dimostrarlo, e capire anche quale ruolo abbiano le altre - numerose - sostanze presenti, i dati forniscono ulteriore supporto a chi cerca di varare leggi che puntano a limitare il più possibile l’esposizione dei cittadini alle polveri sottili.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea per l’ambiente, nel 2021 le PM2,5 hanno causato 253.000 decessi, il biossido d’azoto 52.000 e l’ozono 22.000; l’inquinamento atmosferico nel suo insieme, nell’intera area continentale (che comprende anche paesi non politicamente EU), ben 400.000. 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 27 novembre 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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