AUTOIMMUNITà
Presto potrebbe arrivare una cura specifica
per la colite ulcerosa: il mirikizumab

Per la prima volta un anticorpo monoclonale specifico contro una citochina (una molecola prodotta dal sistema immunitario) chiamata interleuchina 23 (IL23) e nota per essere coinvolta nella colite ulcerosa (e nella psoriasi), sembra in grado di fermare questa infiammazione cronica intestinale di origine autoimmune, contro la quale, finora, non erano state trovate terapie specifiche risolutive. Ma il mirikizumab potrebbe cambiare radicalmente la situazione, visti i risultati ottenuti negli ultimi mesi da uno studio internazionale coordinato dagli immunologi e gastroenterologi dell’Università di Amsterdam, di cui ora dà conto il New England Journal of Medicine. In esso, infatti, oltre 1.200 pazienti con un’infiammazione cronica o comunque in fase attiva sono stati suddivisi (in proporzione 3 a 1) a ricevere 300 milligrammi di anticorpo o di placebo in infusione ogni quattro settimane per 12 settimane, nella fase chiamata LUCENT1. Quindi, coloro che, avendo ricevuto l’anticorpo, avevano risposto (544 su 1.281), sono stati avviati alla fase LUCENT2, di mantenimento, che prevedeva la somministrazione (in proporzione 2 a 1) di 200 milligrammi di monoclonale o di placebo per via iniettiva ogni 4 settimane, per ulteriori 40 settimane complessive. I risultati sono stati estremamente positivi. Il mirikizumab, infatti, oltre a rivelarsi del tutto sicuro, è risultato associato a un tasso di remissione clinica doppio rispetto al placebo, in entrambe le fasi: nella LUCENT1, sono andati in remissione il 24,2% dei pazienti trattati, contro il 13,3% dei controlli, mentre in LUCENT12 le percentuali sono state, rispettivamente, del 49,9% e il 25,1%. E una remissione del 50% è un risultati mai raggiunto con nessuna delle terapie proposte finora. Inoltre, i dati clinici hanno trovato riscontro nelle indagini endoscopiche e in altre verifiche. La speranza degli autori è che questa nuova cura possa essere approvata già entro la fine dell’anno in Europa.
Data ultimo aggiornamento 4 agosto 2023
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