Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Più fa caldo, più cresce la densità umana,
e più i felini selvatici ospitano il toxoplasma

Riscaldamento del clima, aumento della densità umana e contatti sempre più stretti tra felini selvatici e randagi e uomo. Sono questi i tre ingredienti di un mix che potrebbe rivelarsi molto pericoloso, perché associato a un aumento della positività degli animali a un parassita che causa malattie anche nell’uomo: il Toxoplasma gondii, particolarmente pericoloso per le donne incinte. La relazione, perfetto esempio di quanto i danni all’ambiente si traducano in fattori di rischio per la salute derivanti dalle zoonosi, cioè dalle malattie tipicamente animali che passano all’uomo, è emersa in una metanalisi pubblicata dai ricercatori dell’Università della California di Davis su PLoS One, nella quale sono stati presi in esame 47 studi effettuati in tutto il mondo, su popolazioni di felini selvatici quali le linci e i puma, e di gatti randagi, alimentati dall’uomo oppure no. Su 256 casi positivi scoperti in poco meno di 10.000 campioni di feci, si è visto chiaramente che esiste un rapporto tra aumento della temperatura, della densità umana e di presenza del toxoplasma. Tra l’altro, quest’ultimo infetta anche i roditori, le pecore, gli uccelli, le lontre di mare e altri animali, ed è quindi probabile che sia molto già più diffuso di quanto si pensi. L’invito degli autori è rivolto alle autorità, affinché facciano il possibile per gestire al meglio le popolazioni di felini selvatici che vivono a contatto con l’uomo, o che possono facilmente entrare in cintatto con esso, per cercare di contenere la diffusione della toxoplasmosi.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 29 giugno 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA