Notice: Undefined index: privacy in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/top/privacy_advisor.php on line 1

Questo sito utilizza cookies tecnici (Google Analytics) per l'analisi del traffico, senza scopi commerciali; proseguendo la navigazione ci si dichiara implicitamente d'accordo all'uso dei medesimi Ok, accetto

Per diminuire il rischio di demenze ci vuole mezzo cucchiaio di olio di oliva al giorno

L’olio di oliva, anche non extravergine, protegge il cervello dalla demenza di Alzheimer, e da tutti gli altri tipi di demenza. Lo ha dimostrato uno studio presentato  al congresso Nutrition 2023 svoltosi a Boston, nel quale i ricercatori della Chan School of Public Health di Harvard hanno analizzato i dati di oltre 90.000 americani seguiti per circa trent’anni. In quell’intervallo di tempo ci sono stati, tra di loro, oltre 4.700 casi di varie forme di demenza, e analizzando le abitudini alimentari, l’effetto protettivo dell’olio di oliva è apparso evidente. Infatti, chi consumava abitualmente mezzo cucchiaio o più di olio al giorno olio di oliva ha avuto una diminuzione del rischio di morire per una demenza del 28% rispetto a che preferiva grassi animali o vegetali di altro tipo. Inoltre, la sostituzione anche solo di un cucchiaio di margarina o maionese con l’equivalente quantità di olio di oliva è risultata essere associata a un calo sempre del rischio di morte specifico dell’8-14% il rischio.

Probabilmente, hanno commentato gli autori, il merito è di alcune sostanze presenti specificamente nell’olio di oliva, che passano la barriera ematoencefalica, arrivando così al cervello ed esercitando lì un effetto protettivo, anche perché i benefici, almeno in questo studio, sono risultati indipendenti dal tipo di dieta in generale. In altre parole, nonostante il fatto che chi consuma olio di oliva in genere ha un’alimentazione di qualità, la protezione si vede anche in chi mangia alimenti scadenti, ma li condisce sempre con olio di oliva. C’è dunque qualcosa di specifico, anche se non è ancora stato chiarito quale sia, tra i molti principi attivi presenti.

Un altro fattore che potrebbe contribuire è la salute dei vasi assicurata dall’olio di oliva, perché in tutte le demenze c’è sempre una componente di danno vascolare.

Pertanto, hanno concluso i ricercatori di Harvard, è sempre meglio sostituire i grassi animali e quelli vegetali di qualità inferiore con l’olio di oliva, meglio ancora se extravergine.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 13 settembre 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA