SANE ABITUDINI
Per allungare la vita e rischiare meno tumori bisogna mangiare più pesci piccoli: interi

Per diminuire il rischio di morte per qualunque causa e quello associato ad alcuni tumori c’è una ricetta che arriva dal Giappone: includere nella dieta il consumo regolare di pesci piccoli e interi, come quelli presenti anche nel Mediterraneo per esempio nei fritti misti. Lo suggerisce uno studio pubblicato su Public Health Nutrition dai ricercatori dell’Università di Nagoya, in Giappone, che hanno analizzato le abitudini alimentari e i dati medici di oltre 80.000 persone di età compresa tra i 35 e i 69 anni, seguite per nove anni. Nell’intervallo di tempo preso in esame, si sono verificati poco meno di 2.500 decessi, e andando a studiare la dieta, gli autori hanno scoperto un’associazione evidente, soprattutto tra le donne. Infatti, chi consumava pesci di taglia piccoli e interi da una a tre volte al mese, oppure una-due volte a settimana o, ancora, tre o più volte a settimana ha avuto una diminuzione del rischio di morte per qualunque causa rispettivamente del 32, del 28 e del 31% rispetto a chi ne mangiava saltuariamente, e del rischio di morte per tumore, sempre rispettivamente, del 28, 29 e 36%. L’effetto è stato più evidente tra le donne, mentre tra gli uomini non sembra raggiungere la significatività, per motivi ancora da chiarire e che potrebbero essere dovuti sia alle diverse abiutudini alimentari che a fattori ormonali. Secondo i ricercatori giapponesi, comunque, i benefici sono da ricercare nella grande varietà di sostanze benefiche assunte con i pesci interi, e quindi presenti nella lisca, negli occhi, nelle interiora.
La tradizione di mangiare questi pesci in zuppe, o fritture, cotti, marinati o crudi è molto sviluppata in Giappone, dove tutti i supermercati vendono bianchetti, piccole sardine e acchiughe e altri pesci la cui lunghezza va da uno a 8-9 cm. La pesca di solito è regolamentata, per non depauperare i banchi, ma i pesci vengono conservati in salsa di soia, oppure essiccati o surgelati, e sono quindi disponibili tutto l’anno. Tra l’altro, con questi pesci è quasi impossibile assumere microplastiche, mercurio o altri contaminanti, che si accumulano solo nei pesci più grandi. Anche nei paesi del Mediterraneo, in quelli costieri dell’Africa e dell’Asia sono presenti piatti a base di pesci molto piccoli, anche se in misura minore. Anche per diversificare la richiesta e quindi la pesca, sarebbe opportuno dare loro più spazio.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 28 giugno 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco