ITEPEKIMAB
Nuovo anticorpo monoclonale
per frenare l’asma grave

di Monica Nardone
Una nuova terapia basata su anticorpi monoclonaliGli anticorpi monoclonali sono anticorpi del tutto simili a quelli che il sistema immunitario produce contro i “nemici” (batteri, virus e altro ancora), ma non sono presenti in modo naturale nel nostro organismo. Vengono creati in laboratorio, grazie a tecniche di ingegneria genetica, e sono mirati contro un preciso bersaglio della malattia, identificato dai ricercatori: per esempio, nel caso del Covid, contro la proteina Spike, utilizzata dal coronavirus per entrare nelle cellule e infettarle. Una volta prodotti, vengono fatti moltiplicare in laboratorio, identici, in un numero grandissimo di copie, o di cloni (per questo vengono chiamati monoclonali), e poi immessi nell’organismo del paziente, in genere tramite infusione (endovena). promette di offrire un trattamento per i pazienti affetti da asma moderata e grave. Il risultato, pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine (una delle più autorevoli al mondo, nel settore medico), si deve alla ricerca guidata da Michael Wechsler, direttore del Cohen Family Asthma Institute presso il National Jewish Health a Denver in Colorado. Nell’ambito dello studio il trattamento è stato sperimentato su persone di età compresa tra 18 e 70 anni, mostrandone la sicurezza e l’efficacia.
L’asma è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da restringimento e infiammazione delle vie aeree. Non esistono trattamenti risolutivi per questa malattia, ma nei casi meno gravi è possibile controllarne il decorso con farmaci antinfiammatori come i cortisonici. Tuttavia nelle forme severe di asma queste terapie non sono molto efficaci.
«L’asma grave è un grosso problema a livello globale e siamo sempre alla ricerca di nuove strategie per i pazienti che non rispondono alle terapie attualmente disponibili - ha osservato Wechsler. - Ci siamo concentrati su un nuovo percorso che potrebbe interrompere l’infiammazione e migliorare la cura nei pazienti asmatici».
Le terapie più innovative per l’asma prevedono l’uso di anticorpi monoclonali, e attualmente ne sono stati approvati diversi, come dupilumab, mepolizumab e benralizumab, che vengono utilizzati per colpire le citochine, ossia le proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario quando è in corso un’infiammazione. In particolare questi farmaci frenano tre tipi di citochine (l’interleuchina-4, l’interleuchina-5 e l’interleuchina-13) e sono efficaci nel trattamento delle forme gravi di asma. Ma questo ancora non basta, e sono necessarie nuove terapie, che siano ancora più mirate. Con tale obiettivo, il gruppo di ricerca statunitense ha progettato un nuovo anticorpo monoclonale, l’itepekimab, per colpire l’interleuchina-33, e ne ha studiato l’efficacia da solo o in combinazione con dupilumab. La sperimentazione è stata condotta su persone che soffrivano di asma da moderata a grave. I volontari sono stati divisi in quattro gruppi, che hanno ricevuto dosi sottocutanee di itepekimab, dupilumab, una combinazione di entrambi o un placebo, ogni due settimane per 12 settimane. Lo studio ha mostrato la sicurezza e l’efficacia di itepekimab, che ha migliorato significativamente anche la funzione polmonare.
«Questo studio ci fornisce informazioni sulla fisiopatologia dell’asma e dà speranza per una nuova opzione terapeutica per i pazienti affetti da asma grave - ha rilevato Wechsler. - Non vediamo l’ora di portare avanti questa ricerca per aiutare i pazienti a respirare nel miglior modo possibile. Ma dobbiamo ancora accertare quali persone hanno maggiori probabilità di rispondere a questa nuova terapia».
Data ultimo aggiornamento 23 febbraio 2022
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