AUTOIMMUNITà
Nuove conferme per un farmaco che
potrebbe rallentare la sclerosi multipla

La sclerosi multipla, se diagnosticata quando non presenta ancora sintomi, ma è solo visibile attraverso specifiche indagini radiologiche, potrebbe essere rallentata da un farmaco, che in uno studio di fase 2 si è rivelato molto efficace.
La molecola, chiamata teriflunomide, è stata infatti somministrata (al dosaggio di 14 milligrammi al giorno) dai neurologi dell’Ospedale Universitario di Nizza, in Francia, a metà di un campione di 89 persone con, appunto, quella che viene chiamata radiologically isolated syndrome, che sono state poi seguite per almeno due anni. All’altrav metà è stato invece somministrato un placebo, come comntrollo.
Come riferito al 75esimo meeting dell’American Academy of Neurology, nel gruppo di controllo otto persone hanno sviluppato i sintomi della sclerosi multipla, contro le 20 del gruppo di controllo, trattato con un placebo. Tradotto in percentuale, ciò significa che i trattati hanno avuto una diminzione del rischio di progressione della malattia del 72%.
Ora gli autori cercheranno di estendendere la sperimentazione, per confermare su un numero più ampio di pazienti il potenziale di questa molecola. Qualora dovessero riuscire nel loro intento (ci vorrà qualche anno, perché è necessario seguire l’evoluzione nel tempo della neurodegnerazione), i pazienti che ricevono la diagnosi di sclerosi multipla quando la malattia è ancora in fase precoce potrebbero trarne grandi vantaggi.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 21 aprile 2023
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