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Non solo lambda e mu: sono 9
le varianti sotto osservazione

Mentre in tutto il mondo si studia l’impatto che la variante delta del coronavirus può avere sui vaccini anti-Covid, sul rischio di contagio e sulla mortalità associata, nuove varianti maturano nei Paesi a bassissima copertura vaccinale, diventando, in alcuni casi, VOI (come si dice in termine tecnico), cioè varianti di interesse, e in altri VOC, varianti che preoccupano, cioè osservate speciali da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle reti globali di sorveglianza, in quanto portatrici di modifiche potenzialmente pericolose (gli attuali vaccini in commercio, lo ricordiamo, sono tutti formulati contro il ceppo del coronavirus SARS-CoV-2 isolato per la prima volta a Wuhan, in Cina, denominato alfa).
Nelle settimane scorse l’attenzione è stata attirata, in particolare, dalla variante denominata lambda e da quella chiamata mu (le denominazioni delle varianti seguono le lettere dell’alfabeto greco).

Per quanto riguarda la variante lambda, comparsa per la prima volta in Perù nel dicembre 2020 (Paese in cui solo il 25% della popolazione, circa, è stato vaccinato pienamente finora), è diventata VOI nell’aprile del 2021. Oltre al monitoraggio, un articolo pubblicato sulla rivista scientifica  Zoonoses dai ricercatori del Chinese Center for Disease Control and Prevention di Beijing in China ha fatto il punto sul tipo di mutazioni identificate e sulla loro distribuzione spaziotemporale. In particolare, si legge, nella lambda sono presenti una delezione (cioè la scomparsa di una sequenza) e due mutazioni del codice genetico del virus, e si sta cercando di capire che cosa esse comportino.
Per quanto riguarda la diffusione della variante lambda, dopo una rapida espansione in Sudamerica, a fine luglio, aveva già raggiunto più di 30 Paesi (anche europei), e per questo ha iniziato ad allarmare. In base a quanto si sa oggi, nei test eseguiti in laboratorio la lambda appare molto contagiosa, e contro di essa gli anticorpi sviluppati dopo una vaccinazione o dopo avere contratto e superato il Covid (provocato da altre varianti) sembrano essere poco efficaci. Ma molto resta da capire.

Anche la variante mu ha avuto origine in Sudamerica, per la precisione in Colombia (Paese in cui i vaccinati pienamente al primo settembre 2021 erano circa il 30% della popolazione), dove è stata isolata nel gennaio scorso. L’OMS ha da poco reso noto di averla inserita nelle VOI e ha già manifestato preoccupazione, perché le mutazioni presenti sono numerose, e potrebbero assicurare al virus la possibilità di non risentire degli anticorpi sviluppati dai vaccini. Al momento, secondo il sito LiveScience, la sua diffusione è limitata per lo più al Sudamerica e all’Europa, ma è comunque stata isolata in 39 Paesi, ed è in aumento: per questo va tenuta sotto stretto controllo. Del resto, in Colombia è comparsa già nel 39% delle persone contagiate, in Ecuador nel 13%.

Tra le VOI vi sono poi le tre varianti precedenti, cioè la eta, la iota e la kappa, mentre tra le VOC al momento sono state incluse le varianti alfa, beta, gamma e delta.

Data ultimo aggiornamento 12 settembre 2021
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Vedi anche: • Covid, terza dose del vaccino? I dati per ora sono insufficienti


Tags: coronavirus, Covid-19



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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