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Identificato, in una donna francese, un nuovo gruppo sanguigno: con questo sono 48

E con questo sono 48, i gruppi sanguigni. Anche se la maggior parte delle persone conosce solo quelli classici come A, B, AB, 0 e così via, derivanti da una classificazione dei primi del Novecento, negli anni il numero dei gruppi sanguigni è molto cresciuto, via via che se ne aggiungevano di rari, e poi rarissimi. E ora è il turno del non GWADA, nome attribuito per la provenienza della donna in cui è stato scoperto, originaria della Guadalupe. Come ha raccontato Le Figaro, all’epoca del primo isolamento, nel 2011, la paziente aveva 54 anni, e doveva sottoporsi a un intervento chirurgico. In quel momento i medici si accorsero che il suo sangue presentava un anticorpo mai visto prima, e ciò significava che, in caso di necessità, la donna non avrebbe potuto ricevere trasfusioni da nessuno, se non da se stessa. Ci sono voluti 14 anni, ma grazie alle tecniche di sequenziamento più avanzate è stato possibile identificare la mutazione responsabile della presenza di quello specifico anticorpo, che la donna avrebbe ereditato dal padre e dalla madre, entrambi portatori della stessa. La consacrazione ufficiale è arrivata al congresso della Società internazionale delle trasfusioni sanguigne svoltosi nei giorni scorsi a Milano, nel quale si è deciso che il gruppo non GWADA rappresenta il primo (e forse l’unico, ma non si sa, per ora) di una nuova famiglia, che è stata chiamata PIGZ. L’ufficialità aiuterà eventuali altri pazienti che dovessero avere lo stesso gruppo, e permette di fare un ulteriore passo in avanti nella conoscenza del sangue e dei suoi (ancora numerosi) misteri.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 27 giugno 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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