SPERIMENTAZIONE
Microparticelle di curcumina
per frenare la colite ulcerosa

Una nuova via di somministrazione orale della curcumina, un derivato della curcuma (spezia indiana), illustrata dai ricercatori dell’Università della Georgia di Atlanta (Stati Uniti) sulla rivista Colloids and Surfaces B: Biointerfaces, potrebbe rivelarsi utile per la terapia della colite ulcerosa.
Il segreto di questa formulazione sta in una serie di microparticelle biocompatibili, nelle quali viene dispersa la curcumina. Per le loro caratteristiche chimico-fisiche, infatti, le microparticelle rilasciano il contenuto (la curcumina, appunto) solo nel punto in cui è realmente necessario, cioè nella mucosa intestinale.
La curcumina è un potente antinfiammatorio poco tossico, in studio da anni come farmaco anticolite, ma finora non si era riusciti a farla arrivare integra a livello dell’intestino, perché veniva digerita prima.
I ricercatori di Atlanta, con le loro microparticelle, ci sono riusciti, e hanno confermato l’efficacia della sospensione orale in animali malati di colite ulcerosa, con dati molto incoraggianti; sono ora pronti per avviare i primi test nell’uomo.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 15 ottobre 2015
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