Notice: Undefined index: privacy in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/top/privacy_advisor.php on line 1

Questo sito utilizza cookies tecnici (Google Analytics) per l'analisi del traffico, senza scopi commerciali; proseguendo la navigazione ci si dichiara implicitamente d'accordo all'uso dei medesimi Ok, accetto

Malattie infiammatorie intestinali,
scoperta l’interazione geni-batteri

Il rischio di sviluppare una delle diverse malattie infiammatorie croniche intestinali ad oggi note dipende dall’interazione tra i geni di un individuo e la sua flora batterica intestinale. L’associazione è emersa con chiarezza in uno studio pubblicato su Genome Medicine da un gruppo internazionale di ricercatori secondo cui il corredo genetico di un individuo condiziona il tipo di batteri presenti nella sua flora batterica intestinale. Ciò, a sua volta, influenzerebbe il rischio di sviluppare una malattia cronica intestinale.

Geni e batteri intestinali sono stati associati a diverse malattie croniche. Una delle correlazioni più forti fra quelle osservate è proprio quella con le malattie infiammatorie intestinali, ma né geni né batteri possono essere considerati gli unici responsabili dell’insorgenza di una di queste patologie. In questo studio i ricercatori hanno preso in esame sia il patrimonio genetico dei 474 pazienti coinvolti, sia i loro batteri intestinali. Ne è emerso che la presenza di alcune particolari varianti genetiche è associata a squilibri nella flora batterica, che si arricchisce di specie meno utili per la salute dell’organismo e, in generale, appare costituita da un numero minore di specie batteriche.

Oltre a contribuire a chiarire sempre più l’origine delle malattie infiammatorie croniche intestinali, questa scoperta apre la strada a nuove possibili strategie terapeutiche. In futuro potrebbe ad esempio essere possibile mettere a punto trattamenti mirati contro alcuni geni o contro alcuni batteri particolarmente pericolosi.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 2 luglio 2015
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco


Tags: colite ulcerosa, flora batterica intestinale, malattie infiammatorie croniche, morbo di crohn



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA