ASSE INTESTINO-CERVELLO
Malattie infiammatorie intestinali croniche
e ictus: cronaca di un abbraccio pericoloso

Le persone che hanno una patologia infiammatoria intestinale (IBD) cronica come la malattia di Chron o la colite ulcerosa hanno anche un maggiore rischio, rispetto alla norma (+13%), di avere un ictus, nei 25 anni successivi alla diagnosi di IBD. Per questo dovrebbero essere attentamente controllate per i fattori di rischio dell’ictus (specie di quello ischemico, più frequente in questi casi), affinché si faccia il possibile per scongiurarlo.
Il legame tra IBD e ictus è stato dimostrato dai neurologi del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), che hanno analizzato i dati di 85.000 persone con diagnosi accertata tramite biopsia di IBD e di oltre 406.000 persone simili per età e condizioni generali, ma senza IBS. Come illustrato sulla rivista scientifica Neurology, le diagnosi sono avvenute tra il 1969 e il 2019, e i dati relativi agli ictus hanno riguardato i 25 anni successivi alla conferma diagnostica. Il risultato, dicevamo, è stato che, tra chi soffre di IBD, il rischio di ictus è superiore del 13%, in quell’arco di tempo. Analizzando oltre 102.000 parenti stretti di coloro che avevano un’IBD, si è visto poi che anche tra costoro il rischio di ictus sale dell’11%, e questo non stupisce, perché sia per le IBD che per gli ictus esistono anche fattori genetici predisponenti.
Meno chiare, invece, le cause biologiche, anche se di sicuro l’infiammazione cronica e l’asse intestino-cervello, così come, forse, alcune delle terapie usate per le IBD, che di solito si assumono per tutta la vita, giocano un ruolo. Gli studi proseguono.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 5 luglio 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco