PLASTICENE
Anche le mestruazioni potrebbero essere molto più sostenibili: con assorbenti in PLA

Anche i prodotti per le mestruazioni possono essere più sostenibili di quelli utilizzati oggi dalla stragrande maggioranza delle donne, assorbenti e tamponi costituiti per il 90% da materiali plastici che finiscono dispersi in mare e nell’ambiente. Diventano migliori, da questo punto di vista, se sono realizzati in biopolimeri e, in particolare, in acido polilattico o PLA, una molecola biodegradabile, ricavata per lo più dall’amido del mais.
Lo dimostra, analisi alla mano, uno studio effettuato dai ricercatori dell’università di San Paolo, in Brasile, pubblicato su Sustainability Science and Technology, nel quale sono stati eseguiti tutti i test che determinano la sostenibilità di un oggetto, ovvero quelli che valutano le emissioni e gli altri parametri associati alla produzione e poi gli indici legati alla durata della vita, alla degradazione e a tutto ciò che succede durante e dopo l’utilizzo. Il risultato è stato impressionante, perché gli assorbenti in PLA hanno un impatto ambientale che è 17 volte inferiore rispetto a quello dei prodotti classici.
L’aspetto più critico è legato alla fornitura di mais, coltura protagonista delle monocolture che, a loro volta, hanno gravi impatti ambientali in numerosi paesi, in termini, per esempio, di deforestazione e perdita di biodiversità, ma il bilancio resta comunque più che favorevole, rispetto alla plastica, anche perché per questi scopi possono essere impiegati anche scarti di altre lavorazioni del mais.
E qualche numero aiuta a capire perché varrebbe la pena di incentivare l’uso di assorbenti in PLA. Ogni donna, durante la sua età fertile, utilizza circa 120 chilogrammi di assorbenti. Nel mondo, ogni anno 200.000 tonnellate di plastica derivate da questi prodotti finiscono nella spazzatura e da lì, in una porzione maggioritaria, in mare. Ogni assorbente classico ha la stessa quantità di plastica di quattro buste.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 13 maggio 2025
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