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Le sigarette elettroniche aromatizzate sprigionano centinaia di sostanze pericolose - L'Assedio Bianco

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Le sigarette elettroniche aromatizzate sprigionano centinaia di sostanze pericolose

Le sigarette elettroniche o e-cig, soprattutto se aromatizzate, basate sul preriscaldamento di miscele che vengono poi inalate, sprigionano centinaia di sostanze pericolose. E i loro effetti sulla salute di chi le utilizza, probabilmente, si vedranno solo tra 15-20 anni. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista del gruppo Nature Scientific Reports nel quale sono state attentamente analizzate 180 miscele di sostanze vendute per essere scaldate nei dispositivi delle e-cig. Grazie anche a un programma di intelligenza artificiale, è stato possibile identificare un totale di ben 7.307 composti chimici potenzialmente derivanti dal riscaldamento. I dati sono stati quindi affinati, e cioè messi a confronto con quelli reali, provenienti da un esame con la cromatografia, e il risultato è stato che le sostanze liberate e formate in seguito all’aumento di temperatura sono 1.169, con una media di 6,4 per ciascun aroma, e il 92% dei prodotti che ne contiene almeno una. Ma ciò che più conta è che, tra tutto ciò che è stato identificato vi sono 127 sostanze definite come tossiche, e poi 153 che rappresentano un pericolo per la salute e 255 ufficialmente irritanti, secondo il sistema di classificazione internazionale PubChem.

Come sottolineato dagli autori, tutto ciò ha un solo significato: le e-cig sono dannose per la salute, e fino a quando non si capirà esattamente quanto, sarebbe necessario – scrivono – almeno limitare il numero di composti autorizzati a far parte delle miscele.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 27 giugno 2024
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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