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Le muffe e i funghi normalmente presenti
in casa non aumentano il rischio di asma

Non necessariamente le muffe (lieviti, per lo più) e i funghi presenti normalmente nelle abitazioni sono dannose per la salute e causa di asma nei bambini, come di solito si pensa. Al contrario, come già dimostrato per diverse specie batteriche tipiche degli ambienti domestici, alcuni di essi possono esercitare un ruolo protettivo indiretto, grazie allo stimolo corretto del sistema immunitario. 

A sfatare la diffusa credenza secondo cui tra i nemici peggiori dei bambini e non solo presenti degli ambienti chiusi vi siano i funghi e le muffe, arriva uno studio condotto dal Finnish Institute for Health and Welfare (THL), che ha raccolto campioni in 380 appartamenti di tutto il territorio nazionale in cui erano presenti neonati di due mesi, per analizzare le specie presenti nel microbiota della casa, e le possibili associazioni con patologie allergiche e respiratorie come l’asma. Quindi, hanno verificato i dati clinici dei bambini nati in quelle case e giunti all’età di dieci anni, tra i quali, nel frattempo, c’erano state 27 diagnosi di asma. Come riferito sugli Annals of Thoracic Surgery, il primo obbiettivo è stato mappare le specie di funghi e muffe presenti, e sono arrivate le prime sorprese: i 13 generi rilevati sono risultati associati a una diminuzione dell’incidenza di asma tra i bambini, e non viceversa, e tra le specie più protettive sono emerse Boeremia, Cladosporium, Microdochium, Mycosphaerella and Pyrenochaetopsis, tutte molto comuni. Solo tra i bambini nati e cresciuti in campagna, alcune specie di funghi, se presenti in quantità particolarmente elevate, sono risultate associate a un aumento del rischio di asma, mentre in tutti i campioni i batteri “normali” hanno confermato il loro ruolo protettivo. La cosiddetta teoria igienica, secondo la quale è importante che i bambini molto piccoli non vivano in condizione di igiene eccessivo, ma abbiano la possibilità di entrare in contatto con le normali specie microbiche presenti nell’ambiente domnestico e anche all’esterno, allenando così il proprio sistema immunitario e a reagire, e aiutandolo a maturare, esce ulteriormente rafforzata da questo studio: anche se l’igiene è importante, non biasoogna mai eccedere e anzi, è utile lasciare che i più piccoli si sporchino un po’, facciano qualche pasticcio, e diano così modo alle proprie difese di differenziarsi ed essere preparate per le sfide immunitarie della vita.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 11 settembre 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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