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La zona a circolazione limitata di Londra funziona. Soprattutto per gli studenti

La zona di Londra sottoposta a una pesante tassa di ingresso per i veicoli inquinanti funziona: in pochi anni ha fatto scendere significativamente i livelli di alcuni dei gas più pericolosi e, soprattutto, ha permesso ai bambini e ai ragazzi delle scuole di riappropriarsi delle strade, e di servirsi delle bicilette o dei piedi per percorrere il tragitto da casa a scuola. L’aria è più pulita, la sicurezza è notevolmente aumentata, e questo ha consentito alle famiglie anche di tornare a svolgere attività all’aperto in condivisione. Restano sicuramente aspetti da migliorare, ma il segnale è chiaro.

E che sia così lo conferma uno studio pubblicato sul British Medical Journal Open dai ricercatori della Queen Mary Universioty e di varie università come quelle di Cambridge, che hanno effettuato un’indagine approfondita su 21 famiglie con figli di 10-11  anni e sette insegnanti con situazioni socioeconomiche molto diverse, ma con scuole all’interno della cosiddetta Ultra Low Emission Zone o ULEZ.

La ULEZ è stata istituita nel 2019, e prevede una tassa che arriva a 15 sterline al giorno nei momenti di congestione massima. Negli anni, da un primo nucleo centrale è stata via via estesa, e oggi comprende buona parte del centro di Londra e della prima periferia. Secondo Transport for London, in questi anni la concentrazione di ossido d’azoto NO2 è scesa del 53% nella zona più centrale, e circa del 21-24% in quelle più periferiche.

Dal canto loro, gli insegnanti hanno molti meno bambini con asma (che fimo al 2019 colpiva uno scolaro su 11). Ma sono le famiglie a riferire i benefici maggiori: il 42% dei bambini e dei ragazzi ha modificato le modalità di spostamento, passando dall’auto ai piedi, al monopattino, alla biciletta o in generale a metodi attivi. Se lo hanno fatto è stato perché hanno percepito un’aria più pulita, e strade molto più sicure. In più questo ha dato loro modo di ritrovarsi tra genitori e figli, e di avere nuove occasioni per stare insieme all’aperto, con indubbi benefici per la salute.

I problemi principali riguardano le persone che risiedono più lontano e nelle zone collegate peggio: una parte di costoro è ancora costretta a usare l’auto (e a pagare), perché rispetto alle alternative, poco soddisfacenti, quella è ancora la scelta migliore. Bisogna dunque fare di più, e investire nei trasporti pubblici, anche per evitare che i benefici della zona ricadano solo sui cittadini più abbienti, che risiedono nel centro. Tuttavia, non sembrano esserci dubbi sui vantaggi di politiche cfinalizzate a scoraggiare con forza l’uso dei mezzi privati nelle grandi aree urbane.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 19 marzo 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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