DIPENDENZE
La vareniclina aiuta ad abbandonare anche l’abitudine a fumare sigarette elettroniche

La vareniclina, farmaco già approvato per combattere la dipendenza da nicotina fumata con le sigarette tradizionali, sembra essere efficace anche contro la dipendenza indotta dalle sigarette elettroniche o e-cig. Lo dimostra uno studio appena pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine dai medici e ricercatori dell’Università di Yale, New Haven (USA), che hanno condotto una sperimentazione controllata contro placebo. In essa infatti 40 persone che fumavano solo e-cig da almeno sei mesi, e che non avevano fumato sigarette tradizionali negli ultimi 30 giorni, sono state trattate con il farmaco (2 milligrammi) o con un placebo per otto settimane, e poi seguite per altre quattro. Insieme alla terapia, i partecipanti hanno ricevuto un libretto informativo e una seduta con un counsellor per definire il percorso verso l’abbandono del fumo. Per tutto il periodo, inoltre, i partecipanti hanno risposto ad alcune domande sull’efficacia del trattamento e sui possibili effetti collaterali, tenendo un diario elettronico.
Il risultato è stato che la vareniclina ha permesso al 45% dei partecipanti di smettere, contro il 30% del gruppo di controllo, senza effetti collaterali degni di nota (a parte, per qualcuno, una lieve nausea, sogni molti vividi e insonnia). L’efficacia verso le e-cig si è rivelata quindi simile a quella che si ottiene con le sigarette normali.
Inoltre, coloro che smettono di usare le e-cig non sembrano rivolgersi alle sigarette classiche. Lo studio è importante, perché le e-cig, da certi punti di vista, sono anche peggio delle sigarette tradizionali. Mentre con queste ultime è facile tenere il conto delle unità fumate, con le e-cig si arriva anche, spesso inconsapevolmente, a centinaia di tiri al giorno, senza interruzioni, creando una forte dipendenza. Non è certamente un caso se alcuni studi dimostrano che è più difficile smettere, rispetto alle sigarette tradizionali.
E questo è paradossale, perché la maggior parte degli adulti che fumano e-cig (circa il 5% della popolazione) lo fanno per abbandonare il fumo di sigaretta, e invece si ritrovano con una dipendenza ancora più marcata. Lo stesso vale per i ragazzi, il 14,5% dei quali fuma e-cig, rischiando così di diventare dipendente molto presto. Anche se occorreranno studi su campioni più ampi di fumatori, e verifiche su tempi più lunghi, avere a disposizione una terapia farmacologica che oltretutto è fuori brevetto, disponibile come farmaco generico e ababstanza economica, potrebbe costituire un indubbio vantaggio.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 21 maggio 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco