CHIRURGIA
La prehab prima di un intervento funziona: accorcia i tempi e diminuisce le complicanze

Si chiama prehab, da pre-habilitation, è il contrario di rehab (riabilitazione), e arriva direttamente dalla seconda guerra mondiale. La introdusse l’esercito britannico per evitare di mandare al fronte ragazzi troppo impreparati dal punto di vista fisico e psicologico. In sintesi, si tratta di una preparazione fisica e talvolta anche psicologica studiata appositamente, basata su un miglioramento della condizione atletica, su consigli nutrizionali e su terapie cognitivo comportamentali, da soli o in combinazione.
Dopo la guerra è stata adottata da alcuni ospedali come strategia preoperatoria, via via che ne emergevano i benefici rispetto alla durata della degenza, alla qualità di vita e al rischio di complicanze. Per questi motivi, negli ultimi trent’anni ha conosciuto un successo crescente, ed è stata oggetto di molti studi. E ora una metanalisi pubblicata sul British Medical Journal lo conferma: la prehab funziona, e andrebbe sempre consigliata.
Nello specifico, i ricercatori dell’ospedale di Ottawa, in Canada, hanno analizzato i dati provenienti da 186 studi che hanno coinvolto oltre 15.600 persone, e hanno dimostrato che la preparazione accorcia i tempi del ricovero post chirurgico e riduce il rischio di complicanze. L’allenamento fisico è lo strumento più efficace, seguito da una corretta alimentazione, ma anche le diverse possibili combinazioni dei due con le terapie psicologiche sono efficaci.
Le ricerche comprese nel lavoro sono state sempre effettuate presso singoli ospedali, e sono quindi paragonabili solo in parte: la qualità statistica delle conclusioni è considerata bassa. Per tale motivo, lo stesso ospedale ha avviato due nuove sperimentazioni multicentriche, una delle quali con corsi tenuti in ospedale, l’altra con programmi da realizzare a casa. I primi risultati dovrebbero essere disponibili entro pochi mesi.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 10 febbraio 2025
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