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La permanenza nello spazio modifica profondamente il microbiota e le difese

La permanenza nello spazio modifica profondamente la composizione del microbiota intestinale e questo, a sua volta, rende il sistema immunitario molto meno efficiente, e il metabolismo die grassi più lento e complesso. Questo, almeno, è quanto si vede nei modelli animali (topi) trasportati e studiati sulla Stazione Spaziale Internazionale, stando a quanto contenuto in uno studio appena pubblicato su npj Biofilm e Microbiomes, rivista del gruppo Nature, dai ricercatori della McGill University di Montreal, in Canada.
Secondo quanto riferito, i topi sono stati analizzati per la composizione del microbiota intestinale dopo 29 e 56 giorni in orbita, e il risultato è stato che vi sono modifiche piuttosto evidenti in 44 specie batteriche. Tra queste, alcune come Extibacter muris e Dysosmobacter welbionis sono responsabili del metabolismo degli acidi biliari e di alcuni tipi specifici di acidi grassi, e il loro cambiamento si traduce in una risposta immunitaria attenuata e in un peggioramento dei profili lipidici.
Anche se non necessariamente ciò che accade nei topi si verifica nell’uomo, quanto emerso conferma indirettamente i dati raccolti già da anni sull’indebolimento del sistema immunitario degli astronauti, e dovrà essere tenuto in considerazione soprattutto nel caso di missioni prolungate, così come tutte le altre profonde modifiche associate all’assenza di gravità già identificate e descritte. Inoltre potrebbe essere utile per comprendere ancora meglio le strette connessioni tra microbiota e salute in generale, e sistema immunitario e metabolismo in particolare, di chi non lascerà mai la Terra.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 3 settembre 2024
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