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Secondo l’EMA la semaglutide può causare (raramente) una seria patologia oculare

Il comitato di sicurezza della European Medicine Agency (EMA) si è espresso  su uno degli effetti collaterali segnalati negli ultimi anni come eventi rari, ma possibili, della terapia con l’antidiabetico semaglutide, principio attivo di farmaci come Ozempic, Rybelsus e Wegovy agonista dei recettori di GLP-1 utilizzato anche nell’obesità. Al termine di un’analisi dei dati iniziata a dicembre, l’agenzia ha ufficialmente detto che è possibile sviluppare una patologia oculare chiamata neuropatia anteriore ischemica -arteritica o NAION, che comporta un danno al nervo ottico. L’incidenza è bassissima: al massimo arriva a un caso ogni 10.000 utilizzatori, ma è il rischio è comunque doppio rispetto a quello che si vede con altre terapie, e per questo va segnalato anche perché, nei casi più gravi, può portare a cecità. Ora le aziende dovranno indicare il rischio - con la dicitura molto raro -  nelle confezioni, e i pazienti sono invitati a rivolgersi immediatamente a un medico in caso avvertano qualche deficit visivo o un peggioramento improvviso di un difetto già esistente associato alla terapia. La NAION si aggiunge così ad altri possibili rischi come quelli di disturbi dell’apparato digerente, anche se di questi farmaci si parla, di solito, quasi solo in senso positivo. Dimenticando così che nessun farmaco è esente da rischi.


Data ultimo aggiornamento 12 giugno 2025
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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