NUTRACEUTICA
La curcumina, se in data nanoemulsione, può attenuare le infiammazioni intestinali

La curcumina, il principio attivo della curcuma (Curcuma longa), è un concentrato di polifenoli che ha effetti benefici sulle infiammazioni gastrointestinali. Tuttavia, la sua efficacia è limitata dal fatto che, una volta assunta per via orale, è scarsamente assorbita, e nelle persone con infiammazioni intestinali cronica come quelle data dal morbo di Crohn o dalla colite ulcerosa, l’assorbimento è anche peggiore.
Per aumentare la biodisponibilità, cioè la concentrazione di principio attivo che entra in circolo e riesce quindi a raggiungere le destinazioni dove è più efficace, i ricercatori della São Paulo Research Foundation di San Paolo, in Brasile, hanno realizzato una formulazione diversa da tutte quelle esistenti, nella quale le particelle di curcuma sono di dimensioni nanometriche, cioè hanno un diametro attorno al miliardesimo di millimetro, e sono sciolte in un’emulsione olio-acqua. Quindi l’hanno somministrata a modelli animali che soffrivano di un’infiammazione intestinale e hanno visto che, anche se l’infiammazione non diminuisce in misura rilevante, ci sono altri effetti benefici molto più evidenti rispetto alle formulazioni classiche. Come riportato sull’ International Journal of Pharmaceutics, infatti, la curcuma in nanoemulsione modifica il microbiota, favorendo lo sviluppo di vari ceppi di lattobacilli che, a loro volta, hanno un effetto protettivo.
Ora gli studi proseguono per arrivare presto ai primi test nell’uomo. Se questi ultimi dovessero essere positivi, la curcumina potrebbe affiancare le normali terapie delle infiammazioni intestinali, che sono tutte piuttosto costose e gravate da effetti collaterali anche rilevanti.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 25 marzo 2024
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