Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

La cannella contribuisce a limitare il rischio
di diabete di tipo 2. Ma attenzione al piombo

La cannella può aiutare a tenere sotto controllo la glicemia nelle persone a rischio di sviluppare un diabete di tipo 2. Lo suggerisce uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition dai nutrizionisti dell’Università della California di Los Angeles, che hanno sperimentato la spezia in 18 persone. I partecipanti, tre quarti dei quali erano donne, avevano un indice di massa corporeo compreso tra 25 e 40, ed erano quindi o in sovrappeso o già obesi, e in una situazione metabolica di pre-diabete. Metà di loro ha continuato con la dieta ribattezzata beige dagli autori, ricca di zuccheri semplici e con pochissimi oolifenoli, mentre l’altra metà ha aggiunto alla stessa 16 capsule con cannella indonesiana al giorno, pari a 4 grammi, per un totale di quattro settimane. Tutti hanno in seguito osservato un intervallo senza alcun intervento di due settimane, per poi essere assegnati, per un altro mese, al gruppo opposto a quello della prima fase. Oltre a ciò, tutti si sono sottoposti a un test da carico con glucosio, durante il quale hanno assunto 75 grammi di zucchero sciolti in una cola in quattro minuti, con o senza quattro capsule di cannella da due grammi l’una. Il test è stato ripetuto per quattro volte, dopo otto o 12 ore di digiuno, e ogni volta, nelle tre ore successive, ogni 30 minuti è stato fatto un prelievo, per controllare la glicemia.

Il risultato è stato che chi aveva assunto cannella ha avuto valori più bassi di glicemia, trigliceridi e glucagone (l’ormone antagonista dell’insulina), con un ottimo gradimento e senza alcun tipo di fastidio.

Non è la prima volta che emerge un simile effetto della cannella, spezia ricavata dall’albero Cinnamomum verum che contiene una miscela unica di polifenoli particolarmente attivi, ma gli studi condotti in passati sono stati sempre piuttosto eterogenei, e condotti con metodologie poco rigorose. In questo caso i controlli sono stati stringenti, e l’osservazione dei pazienti molto scrupolosa. Le conclusioni sembrano dunque più convincenti, anche se dovranno essere replicate su un campione più grande di persone a rischio.

Nel frattempo, dopo un sequestro che ha coinvolto alcune grandi catene di supermeracti, la Food and Drug Admonistration statunitense ha lanciato un allarme (https://www.fda.gov/media/176824/download?attachment) sulla cannella in polvere: alcune formulazioni contengono troppo piombo. In Europa non arrivano quei prodotti, ma è sempre meglio acquistare prodotti controllati e, possibilmente, sui quali è indicata la concentrazione di piombo o metalli presenti.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 14 marzo 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA