WORLD OBESITY DAY 2023
L’obesità rende più difficile la diagnosi
e il trattamento delle malattie cardiache

Il sovrappeso e l’obesità fanno male al cuore. Non solo perché lo costringono, in ogni momento, a un superlavoro che lo danneggia, ma anche perché complicano (talvolta fino a renderli impossibili) i test diagnostici e gli interventi terapeutici, chirurgici e non solo.
E’ drastico il messaggio che arriva dai cardiologi della Mayo Clinic di Rochester, che hanno pubblicato, sul Journal of The American College of Cardiology, una delle riviste più importanti del settore, una revisione di quanto è stato dimostrato negli ultimi anni. E suona anche come una risposta e chi sostiene il cosiddetto paradosso dell’obesità, secondo il quale gli obesi hanno alcuni indici di rischio migliori dei normopeso. Anche se il significato di alcuni parametri non è stato ancora del tutto compreso – spiegano gli autori – ciò non significa affatto che l’obesità possa essere positiva per la salute del cuore, e non solo per quella. Inoltre, rappresenta un richiamo a rivedere le misurazioni, a cominciare dall’indice di massa corporeo, usatissimo, ma relativamente inutile ai fini delle valutazioni del rischio perché, per esempio, non distingue tra le tipologie di grasso.
L’obesità rende difficile eseguire correttamente tutti gli esami cardiologici più comuni come l’elettrocardiogramma, la cardio-TC, le risonanze, i doppler, gli ecocardiogrammi, e spesso ne distorce l’esito. Lo stesso vale per le procedure di cardiologia interventistica come il posizionamento di uno stent attraverso un vaso di una gamba e, a maggior ragione, per quelle di chirurgia maggiore come l’inserimento di un pacemaker o di un bypass, o le rotture dei vasi.
Non va meglio poi con i farmaci, molti dei quali tendono ad accumularsi nel grasso, modificando le caratteristiche farmAlcuni farmaci come i diffusissimi beta bloccanti, inoltre, ostacolano la perdita di peso, anche se non se ne tiene conto quasi mai quando si definiasce il programma farmacologico. Infine, depressione e difficoltà di movimento spingono gli obesi a muoversi poco, aumentando ulteriormente i rischi per il cuore e diminuendo la probabilità che possano perdere peso.
Quindi no, non ci sono motivi per restare in una condizione di obesità, ma si deve cercare di fare di tutto per perdere peso, stabilendo un programma completo che preveda anche un supporto psicologici, oltreché dietetico e medico, compreso, quando è il caso, l’approccio chirurgico, se si vuole preservare il cuore.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 2 marzo 2023
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