NEONATOLOGIA
L’allattamento al seno nel primo anno scongiura l’asma. E il bed sharing si può fare
L’allattamento al seno dovrebbe essere protratto per tutto il primo anno di età. Solo così si dà il tempo al microbiota del bambino di maturare nella giusta direzione, e di assumere una composizione che previene l’asma, le allergie e altri disturbi e malattie.
Il ruolo dell’allattamento esclusivo al seno, consigliato da tutte le agenzie sanitarie mondiali a cominciare dall’OMS per tutto il primo anno, nella formazione del microbiota non solo intestinale, è stato dimostrato in uno studio pubblicato su Cell, nel quale sono stati riportati i dati di oltre 2.200 bambini nel primo anno di vita. I neonati, aderenti a un grande studio canadese di popolazione chiamato CHILD Cohort Study, che segue 3.500 piccoli dalla nascita all’adolescenza, sono stati studiati per quello che riguarda la composizione del microbiota, e per il tipo di allattamento. Parallelamente sono state prese in considerazione la composizione del latte materno e le abitudini delle madri, per arrivare poi a definire il tasso di asma e altre malattie in età prescolare. I risultati non hanno lascito dubbi: i figli delle donne che allattano per soli tre mesi hanno un’incidenza di asma molto superiore rispetto a quelli delle madri che allattano per un anno. E il motivo è chiaro: ogni tipo di latte induce una pressione selettiva sul microbiota. Quella indotta dal latte materno è quella corretta, e il microbiota che matura aiuta anche uno sviluppo armonico del sistema immunitario. Tuttavia, quella del latte artificiale non lo è, e favorisce l’attecchimento troppo precoce di batteri che non fanno bene al bambino come Ruminococcus gnavus, molto importante per il sistema immunitario, ma solo quando il bambino è più grande. Salvo specifiche indicazioni del pediatra, è quindi importante allattare al seno i figli per tutto il primo anno di vita. E se poi li si vuole lasciare a dormire nel letto dei genitori, un altro studio, questa volta pubblicato su Attachment and Human Development, e condotto su 16.500 bambini inglesi lasciati occasionalmente nel lettone attorno ai nove mesi, rassicura i genitori. I controlli effettuati a 3, 5, 7 e 11 anni dimostrano che non ci sono conseguenze psicologiche negative o positive sullo sviluppo emotivo e psicologico dei bambini. Se può aiutare tutti a riposare meglio, non ci sono controindicazioni al bed sharing.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 25 settembre 2024
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