MALATTIE MISTERIOSE
Individuata la proteina probabilmente
al centro della sindrome da fatigue cronica

La sindrome da affaticamento cronico o encefalomielite mialgica (CFS/ME) da ora è un po’ meno misteriosa.
Ignorata per molti anni, poi finalmente riconosciuta nel 1986, compare spesso dopo un’infezione, ma nessuno, finora, era riuscito a spiegare che cosa esattamente provochi la stanchezza estrema, l’impossibilità o quasi di svolgere qualunque attività fisica e il fiato corto che condizionano pesantemente la qualità di vita delle persone che si ammalano.
Una possibile risposta arriva ora da uno studio pubblicato su PNAS, nel quale i ricercatori dell’Università di Farmington, nel Connecticut, hanno finalmente individuato una proteina che potrebbe essere tra i principali responsabili della malattia.
Tutto ha avuto inizio da indagini approfondite condotte su una paziente di 38 anni, che aveva iniziato a mostrare i segni di CFS/ME dopo una mononucleosi (malattia provocata dall’herpesvirus di Epstein-Barr). I ricercatori hanno scoperto che i suoi mitocondri, cioè gli organelli intracellulari responsabili del metabolismo dell’ossigeno e, quindi, di quello energetico interno alle cellule, erano pieni di una proteina chiamata WASF3, da Wiskott-Aldrich Syndrome Protein Family Member 3. Già nel 2011, nell’ambito di una metanalisi, era stato suggerito un ruolo rilevante per WASF3, ma l’indicazione non aveva avuto seguito. Ora invece gli autori hanno visto che animali nei quali vengono fatte esprimere grandi quantità di WASF3 mostrano tutti i segni della CFS/ME. Inoltre, il dato è stato confermato con biopsie ossee di malati di CFS, a riprova del fatto che essa è elevata in tutti i pazienti. Sul perché la sua concentrazione aumenti, per ora, ci sono solo ipotesi di lavoro, ma ciò che conta è che si potrebbero progettare e poi sperimentare farmaci specifici, che potrebbero poi essere validi anche in altre patologie che si manifestano con una stanchezza estrema come quelle reumatiche, o il Long Covid (altra sindrome post virale). Una cura per queste sindromi sfuggenti e invalidanti potrebbe quindi essere più vicina.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 21 agosto 2023
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