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In Sud America è allarme per la dengue
Ma per batterla ci sono vaccini e zanzare

E’ allarme dengue in Argentina. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, la malattia, che si presenta con sintomi simil-influenzali, oltre a sanguinamento gengivale e trombi, e che è causata da un virus, nel 2023 ha colpito più di 135.000 persone, provocando 68 decessi. Ed è allarme anche in Brasile, dove la città di Dpurados ha iniziatio una campagna di vaccinazione di massa che prevede l’immunizzazione di almeno 150.000 persone.

Il virus della dengue utilizza un vettore per diffondersi: le zanzare e, in primo luogo, quelle del genere aedes egypti, che trasportano diversi virus tra i quali anche zika e chikungunya e che, in questo caso, possono infettare una persona sana, pungendola, tra 8 e 12 giorni dopo essere entrate in contatto con esso. E ciò che preoccupa è che la sua diffusione è in grande aumento ovunque, e la sua stagionalità è sempre più precaria, visto l’innalzamento globale delle temperature. In più, secondo un altro studio molto recente, questa volta condotto sulla zanzara comune (Culex pipiens) che veicola la febbre del Nilo Occidentale, un altro fattore tiene le zanzare vive tutto l’anno: l’inquinamento luminoso che, disorientandole, altera i loro cicli sonno-veglia, prolungandone indirettamente l’esistenza.

Per questo il governo argentino ha invitato tutti a mettere in campo ogni possibile misura preventiva quali l’uso di repellenti e zanzariere, di abiti con maniche e lunghe e gambe coperte, la bonifica di eventuali serbatoi di acqua stagnante anche piccoli, e l’eliminazione di tutte le zanzare osservate, e sta irradiando migliaia di maschi che saranno poi rilasciati, nella speranza che, avendo il DNA danneggiato dalle radiazioni, non si riproducano più, ma diventino dominanti. 

Il governo brasiliano, invece, ha stretto un accordo con l’azienda Takeda per l’invio del vaccino, che prevede due somministrazioni distanziate di tre mesi. Ma la dengue minaccia tutto il mondo, e non solo l’Argentina, il Brasile o il Sud America in generale.

Fortunatamente, dal 2015 esiste un vaccino realizzato da Sanofi, e dal 2022 è arrivato quello di Takeda, che l’Europa raccomanda dalla prima infanzia ai 45 anni, ma la vaccinazione è ancora poco diffusa. E questo nonostante la malattia sia segnalata ovunque, colpisca ogni anno 390 milioni di persone e ne e uccida tra le 20 e le 25.000, con una netta prevalenza di bambini.

Intanto, in Brasile (che nel 2022 ha avuto due miliomi di casi, è partita la costruzione di un grande stabilimento per la produzione di cinque miliardi all’anno di aedes aegypti infettate dal batterio Wolbachia, che compete con i virus presenti sull’insetto e rende l’infezione molto meno efficiente. Già sperimentata in Australia, Brasile, Colombia, Indonesia e Vietnam, la zanzara infetta è stata associata a una diminuzione media dei casi di dengue del 77%, e per questo sarà diffusa in diverse città del Brasile nei prossimi dieci anni; i test effettuati nelle prime cinque città hanno confermato l’efficacia, anche se con risultati più variabili. La ONG che ha promosso l’iniziativa, il World Mosquito Program, con il supporto di alcune università brasiliane, continua i test anche in altri paesi.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 16 gennaio 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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