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Le microplastiche si accumulano anche nei fluidi degli organi della riproduzione umana

Le microplastiche, cioè i frammenti di vari polimeri delle dimensioni inferiori ai 5 millimetri, si trovano nei fluidi associati alla riproduzione in più di una persona su due. La notizia in fondo non stupisce, perché negli ultimi anni, ogni volta che si sono cercate, nel corpo umano come nell’ambiente, si sono trovate. Tuttavia, fornisce nuove possibili spiegazioni alla generale diminuzione di fertilità visibile in tutto il mondo: la colpa potrebbe essere anche loro.
A descrivere la presenza delle microplastiche nel liquido follicolare femminile e in quello spermatico maschile sono stati i ricercatori di Next Fertility, un centro per la riproduzione assistita di Murcia, in Spagna, che hanno presentato al 41st Annual Meeting della European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) svoltosi a Parigi nei giorni scorsi i dati ottenuti sui campioni di 29 donne e 22 uomini.
Per quanto riguarda le donne, le microplastiche sono state trovate nel 69% di essi. Tra quelli positivi, circa uno su tre conteneva politetrafluoro etilene o PTFE, il polimero più presente, seguito da polipropilene o PP (nel 28% dei casi), polietilene o PET (nel 17%), poliammide o PA (nel 14%), polietilene o PE (10%), poliuretano o PU (10%) e polistirene o PS (7%).
Tra i maschi era positivo il 55% dei campioni, con ancora il PTFE come primo polimero (41% dei campioni positivi), seguito da PS (14%), PET (9%), PA (5%), e PU (5%) in basse concentrazioni.
La presenza di microplastiche nei tessuti e organi umani è stata associata a infiammazioni croniche, formazione di radicali liberi, danno al DNA, senescenza cellulare e perturbamenti del sistema endocrino: tutti effetti che potrebbero interferire con la fertilità e la riproduzione, anche se sarà necessario condurre studi più approfonditi prima di poter affermare l’esistenza di una relazione diretta.
Nel frattempo, è opportuno cercare di ridurre l’assunzione di microplastiche, per esempio utilizzando sempre contenitori di vetro e non di plastica per conservare e scaldare il cibo e limitando l’uso di bottiglie di bevande in PET.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 13 agosto 2025
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