ESTREMOFILI
I tardigradi resistono alle radiazioni come nessun altro. Ora si sa come ci riescono

I tardigradi, noti anche come orsi d’acqua, creature antichissime, millimetriche e dotate di straordinarie caratteristiche che li rendono estremamente resilienti e adattabili, hanno anche una resistenza alle radiazioni mai riscontrata in alcun altro essere vivente, e almeno mille volte superiore a quella tollerata dagli esseri umani. Questo è noto da almeno sessant’anni. Ciò che non si sapeva, però, è come facciano a non risentire dei danni al DNA inferti da dosaggi di radiazioni che causano la morte immediata negli altri esseri viventi. Ora, grazie a uno studio pubblicato dai ricercatori dell’università della Carolina del Nord di Chapell Hill su Current Biology, il mistero è risolto, almeno in parte. I tardigradi – o almeno quelli del genere Hypsibius exemplaris, quando risentono del danno al DNA inferto dalle radiazioni, esprimono quantità enormi dei geni incaricati di riparare le lesioni e le rotture, molto superiori a ciò che si pensava potessero fare. La conferma arriva dal fatto che, se gli stessi geni sono espressi in batteri, anche questi acquisiscono capacità riparative decisamente superiori rispetto a quanto non accada di solito. In particolare, ci sarebbe almeno un gene che conferisce tali proprietà, e che quindi è doventato subito un osservato speciale.
Oltre a svelare qualcosa di organismi che non finiscono di stupire e di affascinare, questo studio potrebbe avere importanti ripercussioni sui meccanismi generali che regolano il danno e la riparazione al DNA, così come sulle strategie migliori da mettere a punto per amplificare la capacità di resistere all’esposizione alle radiazioni anche per altri tipi di organismi viventi, compresi gli esseri umani.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 26 aprile 2024
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