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I prodotti per il ciclo mestruale possono contenere numerose sostanze critiche

Tra la prima mestruazione e la menopausa una donna utilizza in media 11.000 tra assorbenti, tamponi, coppette e altri prodotti per il ciclo. Ma che cosa contengono questi oggetti familiari, indispensabili, ma anche sempre più sofisticati? Se lo sono chiesti i ricercatori della George Mason University, memori anche di uno studio del 2013 nel quale, per la prima volta, si denunciava la presenza di sostanze potenzialmente pericolose, anche perché a contatto diretto con le mucose altamente vascolarizzate dell’apparato genitale e, quindi, più a rischio di assorbimento.

Per questo hanno verificato il contenuto di 15 studi pubblicati da quel 2013 a oggi e, come pubblicato su BJOG - An International Journal of Obstetrics & Gynaecology, hanno trovato un panorama preoccupante.

In tutto il mondo, infatti, le donne sono mensilmente esposte a decine di classi di molecole che sono o potrebbero essere pericolose per la loro salute, tra le quali diversi tipi di cosiddetti distruttori endocrini, cioè sostanze che interferiscono con gli ormoni dell’organismo, tra i quali gli PFAS o perfluoroalchili, gli ftalati, le diossine e le simil-diossine, i parabeni, i fenoli, i composti organici volatili o VOCs, gli odori e profumi artificiali e molto altro.

Secondo gli autori, è indispensabile compiere studi approfonditi sugli eventuali effetti di ciascuna di queste sostanze , per poi introdurre norme severe (di fatto oggi assenti) sulla composizione dei prodotti per il ciclo mestruale, che non dovrebbero contenere molecole o classi di molecole che possano esporre la donna a qualche rischio.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 29 dicembre 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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