GINECOLOGIA
I prodotti per il ciclo mestruale possono contenere numerose sostanze critiche

Tra la prima mestruazione e la menopausa una donna utilizza in media 11.000 tra assorbenti, tamponi, coppette e altri prodotti per il ciclo. Ma che cosa contengono questi oggetti familiari, indispensabili, ma anche sempre più sofisticati? Se lo sono chiesti i ricercatori della George Mason University, memori anche di uno studio del 2013 nel quale, per la prima volta, si denunciava la presenza di sostanze potenzialmente pericolose, anche perché a contatto diretto con le mucose altamente vascolarizzate dell’apparato genitale e, quindi, più a rischio di assorbimento.
Per questo hanno verificato il contenuto di 15 studi pubblicati da quel 2013 a oggi e, come pubblicato su BJOG - An International Journal of Obstetrics & Gynaecology, hanno trovato un panorama preoccupante.
In tutto il mondo, infatti, le donne sono mensilmente esposte a decine di classi di molecole che sono o potrebbero essere pericolose per la loro salute, tra le quali diversi tipi di cosiddetti distruttori endocrini, cioè sostanze che interferiscono con gli ormoni dell’organismo, tra i quali gli PFAS o perfluoroalchili, gli ftalati, le diossine e le simil-diossine, i parabeni, i fenoli, i composti organici volatili o VOCs, gli odori e profumi artificiali e molto altro.
Secondo gli autori, è indispensabile compiere studi approfonditi sugli eventuali effetti di ciascuna di queste sostanze , per poi introdurre norme severe (di fatto oggi assenti) sulla composizione dei prodotti per il ciclo mestruale, che non dovrebbero contenere molecole o classi di molecole che possano esporre la donna a qualche rischio.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 29 dicembre 2023
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