DIAGNOSI PRECOCE
I deficit e le anomalie olfattive possono preannunciare decine di malattie diverse

Il pubblico ha iniziato a sentirne parlare spesso durante la pandemia: tra i primi sintomi, soprattutto delle prime ondate di Covid 19, c’era la perdita di olfatto. L’anosmia, insieme alla parosmia (la distorsione delle percezioni olfattive) e alla fantosmia (la sensazione di percepire odori in realtà inesistenti) sono diventati poi particolarmente indicativi di Long Covid, la sindrome post virale di cui soffrono milioni di persone.
Ma ora uno studio getta una luce molto più intensa sui deficit olfattivi: sarebbero collegati a 139 malattie diversissime tra loro, di cui rappresenterebbero i primi sintomi. Secondo quanto riportato su Frontiers in Molecular Neuroscience dai ricercatori dell’Università della California di Irvine, infatti, decine di studi pubblicati negli ultimi anni mostrerebbero che, tra i primi segnali di malattie neurologiche, psichiatriche, fisiche, metaboliche e genetiche c’è la perdita di olfatto.
Tra le prime rientrano le cefalee, le depressioni, i disturbi del sonno, le patologie neurodegenerative quali Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica e sclerosi multipla, e poi l’autismo, l’anoressia, l’epilessia, le malattie da prioni e numerosissime altre. Tra le patologie d’organo figurano quelle cardiovascolari e renali, le disfunzioni erettili e quelle sessuali, il diabete, il glaucoma, l’AIDS, l’ovaio policistico, l’obesità, la psoriasi e perfino l’eccesso di consumo di alimenti ultraprocessati, e molto altro. Tra quelle genetiche, infine, si trovano diverse patologie rare.
Un esame preventivo della capacità olfattiva potrebbe quindi entrare a far parte dei criteri diagnostici precoci di decine di malattie, e per questo i ricercatori stanno cercando di mettere a punto un sistema standardizzato e facile da usare. Oltre a ciò, hanno già dimostrato che una terapia di arricchimento olfattivo, cioè basata sulla stimolazione dell’olfatto, graduale e prolungata nel tempo, attraverso specifici odori (graditi), ha effetti antinfiammatori misurabili, e benefici per quasi tutte le malattie elencate, che hanno sempre una componente infiammatoria. Se tali benefici fossero confermati, potrebbero arrivare anche cure almeno di supporto del tutto non invasive, per una condizione contro la quale, a oggi, non esistono farmaci né altre terapie e per abbassare contemporaneamente l’infiammazione.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 31 ottobre 2024
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