PSICHIATRIA
I dati di oltre 10 anni di cure confermano sicurezza ed efficacia dell’elettroshock

L’elettroshock, meglio noto come terapia elettroconvulsivante o ECT, se utilizzata da personale specializzato, nelle condizioni corrette e nei casi previsti, apporta benefici significativi, a fronte di rischi molto bassi. Lo dimostra un’analisi dei dati reali dei trattamenti effettuati in Scozia tra il 2009 e il 2019, tutti registrati in un apposito database chiamato Scottish Electroconvulsive Therapy (ECT) Accreditation Network (SEAN), presentati a un recente congresso internazionale di psichiatria svoltosi nei giorni scorsi a Budapest. I ricercatori dell’Università di Glasgow hanno valutato poco meno di 5.000 sedute, alle quali hanno preso parte pazienti di entrambi i sessi e di età media di 58 anni, trattati per alcune delle più gravi patologie psichiatriche in anestesia generale, con stimolazioni della durata media di circa due minuti e ripetute, sempre considerando la media, per 9,5 volte.
Di tutti i trattamenti, 2.900 riportavano anche accurate valutazioni sulla malattia dopo la cura, effettuate in base a punteggi riconosciuti a livello internazionale come il Clinical Global Impression Scale (CGI-S). E il risultato è stato che dopo l’ECT, la gravità si era notevolmente ridotta, soprattutto nelle psicosi post partum e in altre forme di psicosi, nei disturbi bipolari e nella schizofrenia.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, oltre a una piccola percentuale, inferiore all’1%, di difficoltà associate all’anestesia, si sono registrati eventi cardiovascolari nel 2,2% dei pazienti, nausea nel 7,2%, dolori muscolari nel 12%, confusione nel 19% ed effetti cognitivi nel 26%. Un terzo dei pazienti ha riportato una qualche difficoltà cognitiva o confusione. Questi ultimi eventi, abbastanza diffusi, sono quindi quelli da monitorare più da vicino.
Tuttavia, secondo gli autori, l’ECT va rivalutata, e fatta uscire dallo stigma dal quale è stata circondata per moltio decenni. Se utilizzata bene (come si dovrebbe fare con qualiunque cura), può essere realmente utile e sicura, per pazienti che, di solito, hanno ben poche alternative.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 11 aprile 2024
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