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I collutori a base alcolica possono alterare significativamente il microbiota della bocca - L'Assedio Bianco

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I collutori a base alcolica possono alterare
significativamente il microbiota della bocca

Anche se sono in uso da molti decenni, i collutori a base alcolica potrebbero alterare il microbiota orale, ed essere quindi sconsigliabili, soprattutto per alcune categorie più a rischio di parodontite come chi fuma, chi ha patologie quali il diabete o una condizione di immunodepressione per vari motivi.

A rivelare che l’alcol presente in uno dei più utilizzati in tutto il mondo, e uno dei primi a essere introdotto, il Listerine (ma non c’è motivo di pensare che gli altri prodotti con alcol si comportino diversamente) è stato uno studio pubblicato sul Journal of Medical Microbiology dai ricercatori del Institute of Tropical Medicine di Anversa, in Belgio, che hanno verificato le specie batteriche presenti nel cavo orale in una sessantina di persone che avevano usato per tre mesi tutti i giorni il Listerine alla menta o un placebo, per poi cambiare gruppo.

Alla fine è emerso un aumento di almeno due specie batteriche pericolose, già associate a peridontiti e anche a rischio più elevato di sviluppare di alcuni tumori dell’esofago e del colon retto, dopo l’uso del Listerine, e cioè il Fusobacterium nucleatum e lo Streptococcus anginosus, così come la diminuzione di alcuni actinobatteri che, invece, aiutano a regolare la pressione sanguigna.

Secondo gli autori, è presto per arrivare a conclusioni nette e, magari, a scoraggiare l’utilizzo di prodotti che hanno anche effetti benefici. Tuttavia, vale la pena di approfondire, e di condurre ulteriori studi su popolazioni più ampie. Infine, invitano le persone che per qualunque motivo potrebbero essere a rischio di squilibri nel microbiota orale a parlare dell’opportunità di usare collutori alcolici con il proprio odontoiatra, o a sceglierne di non alcolici.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 24 giugno 2024
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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