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La pelle delle adolescenti entra in contatto con cosmetici irritanti a causa di Tik Tok

Tramite Tik Tok, le bambine e le adolescenti sono continuamente stimolate a usare cosmetici per migliorare la pelle, ed esposte a consigli che possono danneggiarne gravemente l’integrità, provocando reazioni acute, ma anche allergie con cui dovranno fare i conti per tutta la vita. Lo hanno dimostrato le ricercatrici della Northwestern University in uno studio per molti aspetti preoccupante pubblicato su Pediatrics. Si sono infatti finte utenti di 13 anni, e hanno analizzato che cosa l’algoritmo ha subito proposto, indicando quei video come video “per te”. Nello specifico, ne hanno analizzati 100, che hanno avuto circa 1,1 milioni di visualizzazioni, per capire che cosa fosse proposto e da chi. Hanno così scoperto che i “creator” avevano dai 7 ai 18 anni, proponevano in media sei prodotti, per un costo mensile di 168 dollari (che in certi casi, però, aumentava fino a 500), da applicare tutti insieme tutti i giorni, soprattutto per rendere la pelle più luminosa. Solo uno su quattro di questi prodotti, però, conteneva un filtro solare, particolarmente importante sulla pelle dei bambini e degli adolescenti. Inoltre i 25 video più visti proponevano da 11 a 21 prodotti potenzialmente irritanti, ma nessun video specificava di fare attenzione alle sovrapposizioni di più ingredienti irritanti, o all’accumulo di uno stesso proveniente da fonti diverse, anche se l’esito può andare dalla dermatite da contatto fino a una grave forma di allergia.

Più in generale, si tratta di una moda assurda: nessuno dei prodotti consigliati ha effetti positivi sulla pelle delle bambine, che non dovrebbe entrare in contatto con i cosmetici perché non ne ha alcun bisogno e anzi, può esserne danneggiata.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 2 luglio 2025
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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