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Dai fondali marini alla farmacia: le oloturie
potrebbero avere un’azione antidiabetica

In occidente non sono molto apprezzate come alimenti se non localmente, ma in Asia e in Australia le oloturie, chiamate anche cetrioli di mare, sono una prelibatezza. Ma se i risultati ottenuti per ora in vitro da un gruppo di ricercatori dell’università dell’Australia del sud di Adelaide fossero confermati, persone di tutto il mondo potrebbero apprezzarne le qualità terapeutiche.

I ricercatari hanno infatti dimostrato che alcuni estratti disidratati di oloturia, già noti per essere dotati di qualità antiossidanti e antinfiammatorie, sono molto attivi contro una famiglia di metaboliti che sono associati a un peggioramento del diabete, e implicati in altre malattie tra le quali l’Alzheimer, il Parkinson, i tumori, le malattie renali e altro, chiamati AGEAdvanced Glycation End products. Si tratta di composti che si formano nel sangue dall’unione di alcuni zuccheri con alcuni grassi e che, quando sono in quantità elevate, amplificano alcuni processi ossidativi, provocando danni spesso ingenti. Secondo quanto riportato sull’International Journal of Food Science and Technology, gli estratti salini di oloturia neutralizzano gli AGE in modo estremamente efficace.

Ora gli studi proseguono per cercare di capire quale, tra i possibili composti, sia più attivo, e per iniziare a confermare i dati sui modelli animali. Qualora le risposte fossero positive, si potrebbe pensare a supplementi o estratti da associare ad alimenti e bevande, cioè a nuovi nutraceutici che aiutino a prevenire il diabete, o il suo peggioramento, ed eventualmente anche altre malattie.

A.B.
Data ultimo aggiornamento 26 giugno 2023
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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