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Cuscini e peluche no problem:
in arrivo il nanovaccino antiacari

Chi soffre di allergia agli acari potrebbe presto tirare un sospiro di sollievo, nel vero senso della parola.

Gli allergologi dell’Università dello Iowa (Stati Uniti) hanno messo a punto un vaccino antiacari che, grazie all’aggiunta di una particolare molecola (CpG) stimolante per il sistema immunitario e alle dimensioni microscopiche del vaccino stesso (un nanometro è pari a un milionesimo di millimetro), sembra funzionare meglio di tutti quelli studiati finora.

Una volta introdotte nell’organismo degli animali da laboratorio, le nanoparticelle del vaccino vengono captate dalle cellule del sistema immunitario responsabili delle allergie. E qui, nonostante le ripetute esposizioni agli acari, si sono dimostrate in grado di ridurre le reazioni respiratorie dell’83%. 


Ora i test continueranno per riuscire a sperimentare il nano-vaccino anche nell’uomo. Se i risultati saranno quelli attesi, milioni di allergici agli acari in tutto il mondo potranno trovare una soluzione ai loro problemi.


Data ultimo aggiornamento 11 novembre 2014
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

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Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

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