ALIMENTAZIONE
Consumare soia non comporta un aumento del rischio oncologico. E fa bene al cuore

La soia non fa aumentare il rischio di sviluppare tumori sensibili agli estrogeni. Il timore che trattiene molte persone dal consumare un alimento che, al contrario, può avere effetti benefici per esempio sul cuore, è infondato. Lo dimostra una metanalisi pubblicata su Advances in Nutrition nella quale sono stati presi in esame ben 40 studi clinici, che hanno coinvolto oltre 3.200 donne. In esso i ricercatori della Temerty University di Toronto, in Canada, hanno valutato quattro tra i parametri più strettamente associati a un aumento del rischio, e cioè lo spessore delle pareti dell’utero, l’indice di maturazione vaginale e i livelli degli ormoni (estrogeni e FSH, ormone che stimola i follicoli) nel sangue, e hanno concluso che non c’è alcuno scostamento dai valori indicativi di una situazione normale, in chi assume abitualmente soia. Ciò è dovuto al fatto che le molecole che assomigliano agli estrogeni, chiamate isoflavoni, in realtà non sono identiche agli ormoni umani. La loro interazione con i recettori dell’organismo umano, pertanto, è diversa, almeno in parte. Per questo motivo, anche se alcuni studi animali hanno mostrato un possibile aumento di rischio, non stupisce che quelli effettuati su donne non abbiano dato gli stessi risultati né per quanto riguarda i tumori né per quanto concerne possibili interferenze con la riproduzione, assenti. Al contrario, il consumo di soia è risultato associato con benefici sul sistema cardiovascolare.
Mangiare soia, anche in sostituzione delle carni rosse, è quindi un’ottima idea, non comporta rischi e anzi, fa bene a cuore e vasi.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 5 dicembre 2024
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