ARTRITE REUMATOIDE
Con i raggi infrarossi
diagnosi più “facile” e precoce

La diagnosi di artrite reumatoide (e, più in generale, delle patologie reumatiche), non sempre facile, potrà essere agevolata in futuro da una tecnica non invasiva, ma molto efficace (almeno secondo i primi studi): l’analisi all’infrarosso della temperatura di alcuni dei punti più colpiti dall’infiammazione, quali palmo e dita della mano, che nei malati sono più caldi rispetto a quanto avviene nei soggetti sani. Lo suggeriscono i risultati pubblicati sulla rivista Scientific Reports, del gruppo Nature, dai ricercatori dell’Università dello Staffordshire (Gran Bretagna). Come funziona? Seguendo le specifiche linee guida dell’American Thermology Association e usando una telecamera chiamata Flir T630 therma, gli studiosi hanno verificato le temperature del palmo e delle dita su un’ottantina di persone. Ebbene, il risultato è stato che la temperatura critica per il palmo è di 31,5°C, e per le dita 30,3 °C: al di sotto di tali valori il soggetto è da considerare sano, al di sopra può essere colpito da artrite reumatoide.
L’ecografia non riesce a rilevare le differenze di temperature, e la termografia potrebbe quindi colmare un vuoto diagnostico, soprattutto per le fasi precliniche, con infiammazione bassa o non ancora troppo dolorosa, permettendo così di intervenire per prevenire il peggioramento.
Questo metodo, inoltre, è facile da utilizzare (per il personale medico) e potrebbe quindi trovare impiego soprattutto nelle strutture sanitarie che non possono permettersi strumentazioni più sofisticate. Inoltre ogni malato ha una sua configurazione termica, e questa tecnica all’infrarosso potrebbe servire per compilare una vera e propria mappa dell’andamento della malattia, utile per personalizzare poi le cure.
A.C.
Data ultimo aggiornamento 15 dicembre 2019
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