MEDICINA DEL SONNO
La regolarità del riposo è cruciale per la salute di tutti, e il jet lag andrebbe evitato

Mantenere i ritmi circadiani regolari è cruciale, sia nell’età adulta che durante lo sviluppo, già nelle prime settimane di vita. Le ripercussioni di un ritmo irregolare, o della mancanza di riposo sono ben visibili, e probabilmente più estese rispetto a quanto non si pensasse finora. Lo suggeriscono due studi usciti a poca distanza l’uno dall’altro, il primo sugli effetti del jet lag sul metabolismo degli adulti, il secondo sui danni di un sonno irregolare nella formazione delle connessioni nervose nei più piccoli.
La ricerca sul jet lag, pubblicata su iScience dai ricercatori della cattedra di Chronobiology and Integrative Physiology dell’Università del Surrey, in Gran Bretagna, è stata condotta su 14 volontari sani, che hanno accettato di rimanere per otto giorni in un contesto di ricerca, e ai quali è stato indotto un ritardo nel tempo del riposo e poi della prima colazione di cinque ore rispetto al solito. Dopo il jet lag, a tutti sono state fatte diverse misurazioni metaboliche, e il risultato è stato che, dopo sole cinque ore, lo svuotamento gastrico (della prima colazione) procede con più lentezza, e lo stesso accade alla concentrazione di zuccheri e di trigliceridi nel sangue, che tornano alla normalità in un tempo più lungo rispetto a prima del jet lag. Lo stesso accade per la generazione di calore che sempre segue un pasto, che rallenta. La buona notizia è che entro 48-72 ore tutto rientra nella normalità, per quanto riguarda gli effetti metabolici. Il discorso cambia, invece, e molto, se si valutano le prestazioni cognitive: in quel caso, il recupero non si vede affatto, dopo cinque giorni, e probabilmente richiede molto più tempo.
Del resto, che ci siano conseguenze negative sulle funzioni superiori si vede molto bene nello studio sui modelli animali neonati e molto piccoli, pubblicato su PNAS dai ricercatori dello University of Texas Southwestern Medical Center, di Dallas. In quel caso, l’interruzione dei normali cicli sonno-vegli comporta effetti visibili sia nella memoria e nell’esecuzione di compiti cognitivi, sia nella formazione delle connessioni nervose (le sinapsi). Mentre nell’adulto un black out di sonno viene recuperato, e i processi di plasticità nervosa riprendono, nei neonati questo non succede, probabilmente perché il sistema nervoso non è ancora maturo. In quel caso, però, lo sviluppo può prendere vie patologiche. Da tempo è noto che patologie del neurosviluppo come l’autismo o il deficit di attenzione sono associate a disturbi del sonno, anche se non si sa se l’irregolarità dei ritmi sia la causa oppure l’effetto. Ma quanto scoperto ora potrebbe aiutare a capire meglio che cosa succede, e a mettere a punto strategie preventive, o farmaci adeguati.
In ogni caso, il messaggio sembra essere lo stesso: per mantenere la salute da adulti e preservare uno sviluppo armonico nei bambini è molto importante proteggere il sonno e soprattutto la sua regolarità.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 4 dicembre 2024
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