Questo sito utilizza cookies tecnici per l'analisi del traffico, in forma anonima e senza finalità commerciali di alcun tipo; proseguendo la navigazione si acconsente all'uso dei medesimi Ok, accetto

Conferme per un farmaco non ormonale contro le vampate: è efficace e sicuro

Le donne che soffrono di vampate e altri sintomi vasomotori durante il passaggio alla menopausa (circa l’80% del totale) possono essere curate con un farmaco già approvato nel 2023 sia dalla Food and Drug Administration statunitense che dalla European Agency for Medicine, il fezolinetant. I ginecologi dell’INCLIVA Research Institute di Valencia, in Spagna, hanno infatti reso noti, all’ultimo congresso della Società europea di endocrinologia, svoltosi nei giorni scorsi a Stoccolma, i dati della sperimentazione più estesa, chiamata DAYLIGHT, durata 24 settimane (sei mesi), che confermano e rafforzano i precedenti. Finora, infatti, erano stati resi noti solo quelli a tre mesi, delle sperimentazioni chiamate SKYLIGHT 1 e SKYLIGHT 2. 

In DAYLIGHT 453 donne di età compresa tra i 40 e i 65 anni, nessuna delle quali poteva assumere le terapie ormonali sostitutive (di solito consigliate in questi casi, quando possibile, e quando i sintomi compromettono gravemente la qualità della vita), sono state trattate con il farmaco (45 milligrammi al giorno) oppure con un placebo.

La molecola la prima approvata di tipo non ormonale, e agisce esclusivamente sulle vampate e le sudorazioni, e non sugli altri sintomi della menopausa quali gli sbalzi di umore o la secchezza vaginale. Il suo meccanismo d’azione è infatti il blocco di una proteina chiamata neurochinina 3 o NK 3, coinvolta nella regolazione della temperatura corporea. Già dimostratasi efficace e sicura in un periodo di tre mesi di assunzione, anche in questo trial ha confermato di ridurre significativamente intensità e durata degli episodi di vampate già dal primo giorno, con un’efficacia che, pur essendo massima nella prima settimana, resta comunque evidente per sei mesi, senza che vi siano (a quanto si sa finora) effetti collaterali degni di nota.

Il fezolinetant potrebbe essere molto utile per tutte coloro che non possono o non vogliono assumere terapie ormonali, anche se è efficace solo contro le vampate, le sudorazioni e tutto ciò che dipende dalla temperatura.

Il farmaco è stato sviluppato da Astellas, ma altre aziende come Bayer (che ha annunciato dati positivi della fase 3 della sperimentazione del suo elinzanetant) ne stanno sviluppando di analoghi, a conferma della bontà dell’approccio che punta su NK 3, e su strategie non ormonali.

 

A.B.
Data ultimo aggiornamento 22 maggio 2024
© Riproduzione riservata | Assedio Bianco



Warning: Use of undefined constant lang - assumed 'lang' (this will throw an Error in a future version of PHP) in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Notice: Undefined index: lang in /var/www/nuevo.assediobianco.ch/htdocs/includes/gallery_swiper.php on line 201

Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili

Chiudi

Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.

Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.

Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.

Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.

Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.

I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.

VAI ALLA VERSIONE COMPLETA