GINECOLOGIA
Contro le vampate tipiche della menopausa
la paroxetina non ha quasi nessun effetto
La paroxetina, antidepressivo classico, ha uno scarsissimo effetto sulle vampate indotte dalla menopausa. Lo dimostra una metanalisi su sei studi condotti negli ultimi anni su circa 1.500 donne, nelle quali il farmaco è stato confrontato con una sostanza neutra.
Fino a pochi anni fa, la terapia più utilizzata per le vampate – che colpiscono circa l’80% delle donne che entrano in menopausa, e fino al 96% di quelle sottoposte ad alcuni tipi di trattamento per curare un cancro al seno, e che possono durare anni – era la terapia ormonale sostitutiva. Da quando però si è scoperto che, per alcune, questa comporta un aumento del rischio di cancro al seno e di malattie cardiovascolari, molti medici hanno iniziato a prescrivere paroxetina, anche se la sua indicazione è contro ansia e depressione, e gli effetti collaterali non sono irrilevanti. Per questo i ginecologi del Baylor College di Houston hanno voluto vedere i numeri, e hanno scoperto che l’effetto, se c’è, è di modestissima entità, e prevalentemente legato a quello placebo. Come hanno riferito su Frontiers in Psychiatry, infatti, per quanto riguarda la frequenza delle vampate, il 79% degli effetti è attribuibile al placebo, e solo il 21% a una reale diminuzione, e lo stesso vale per l’intensità: il 68% dei benefici è una risposta causata dall’effetto placebo, e solo il 32% a una concreta diminuzione dei sintomi.
Dal momento che si tratta di un farmaco che induce tolleranza e, a volte, dipendenza, aumento di peso, cefalea, stanchezza, fatigue, nausea e vomito e pensieri suicidari, la conclusione degli autori è chiara: è necessario studiare meglio l’impiego del farmaco in questo ambito, e nel frattempo, ricorrere a tecniche di rilassamento e a eventuali trattamenti e farmaci che si siano davvero dimostrati efficaci, e che abbiano meno effetti collaterali.
A.B.
Data ultimo aggiornamento 14 settembre 2023
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